VOCE
Veneto
22.05.2024 - 06:00
Una faida decennale tra due vicini di casa, degenerata, ha portato all'arresto di un operaio di 59 anni, per tentato omicidio. Vittima un 48enne che viveva nello stesso palazzo dell'assassino. I fatti sono accaduti a Spresiano il 18 maggio, quando l'operaio, Alessandro Manzoni, avrebbe colpito al braccio con alcune coltellate il suo vicino di casa, durante l'ennesimo litigio. La vittima è stata aggredita sulle scale del condominio mentre Manzoni stava scendendo per riallacciare il contatore della luce che, secondo quanto riferito, il vicino gli aveva staccato. "Avevo il coltello perché temevo di essere vittima di un'altra aggressione come successo qualche tempo fa", ha dichiarato Manzoni durante l'interrogatorio di garanzia.
I dissapori tra i due uomini risalgono a circa dieci anni fa. Piccoli e grandi rancori, dispetti e ruggini hanno caratterizzato la loro convivenza nello stesso palazzo. L'episodio di sabato scorso sembra essere stato l'apice di una tensione accumulata nel tempo. Manzoni, trovandosi improvvisamente al buio, ha subito pensato al vicino, che in passato gli aveva già staccato la corrente. "Adesso lo ammazzo", avrebbe gridato sulle scale prima di raggiungere il vano contatori e affrontare il rivale.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Manzoni avrebbe preso uno spray urticante e lo avrebbe spruzzato addosso alla vittima. Al termine di quella che sembra essere stata una colluttazione, l'operaio avrebbe colpito di striscio il vicino con un coltello dotato di una lama lunga almeno 15 centimetri. La versione dei fatti fornita da Manzoni è stata ascoltata dal giudice per le indagini preliminari, Marco Biagetti, durante l'udienza di convalida dell'arresto.
Il giudice Marco Biagetti ha deciso di rimettere in libertà Alessandro Manzoni, imponendogli però la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima. Il pubblico ministero Massimo De Bortoli aveva chiesto invece il divieto di dimora nel territorio di Spresiano, ma il giudice ha optato per una misura meno restrittiva. Manzoni, assistito dal suo legale, l'avvocato Giacomo Michieli, ha risposto alle domande del giudice, fornendo la sua versione dei fatti e sostenendo di essersi difeso da un'aggressione.
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