VOCE
Veneto
29.05.2024 - 06:00
I Carabinieri
Due arresti internazionali hanno visto protagonisti un 28enne marocchino e un 49enne italiano, entrambi ricercati per reati commessi nella provincia di Verona. Grazie alla collaborazione tra le forze dell'ordine italiane e quelle spagnole e tedesche, i due fuggitivi sono stati rintracciati e arrestati, dimostrando che il tempo e la distanza non possono cancellare le responsabilità penali.
Il primo caso riguarda un 28enne di origine marocchina, noto alle forze dell'ordine, che il 12 luglio 2018, presso la stazione ferroviaria di Cerea, ha rapinato un connazionale insieme a due complici. La vittima, un coetaneo, è stata aggredita con calci e pugni per sottrargli il telefono cellulare e 300 euro in contanti, riportando lesioni giudicate guaribili in 12 giorni. Non contento, il 28enne ha tentato di sfuggire all'arresto colpendo i militari intervenuti.
In attesa del procedimento penale, il 28enne ha lasciato la provincia di Verona per rifugiarsi a Madrid, sperando di far perdere le proprie tracce. Tuttavia, la sua fuga è stata breve. Grazie alla segnalazione dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Verona, la polizia spagnola è riuscita a rintracciarlo e ad arrestarlo il 25 maggio scorso. Ora, il giovane si trova nelle carceri spagnole in attesa della decisione sulla sua consegna alle autorità italiane, dove dovrà scontare una condanna a oltre 4 anni di reclusione per rapina in concorso e lesioni personali volontarie aggravate in concorso.
Non meno significativo è l'arresto del 29enne complice del 28enne marocchino, avvenuto il 18 maggio a Colonia, in Germania. Anche lui, su segnalazione del nucleo investigativo, è stato fermato e attende di essere consegnato alle autorità italiane per scontare la sua pena. Questo arresto dimostra ancora una volta l'efficacia della cooperazione internazionale tra le forze di polizia europee.
Il secondo arresto riguarda un 49enne italiano, già noto alle forze dell'ordine, che deve espiare una pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, commessi nel capoluogo scaligero nel 2020. La sua storia è un triste esempio di come la violenza domestica possa distruggere vite e famiglie. Dopo la revoca della misura alternativa dell’affidamento in prova, il 49enne è stato individuato e fermato dai militari della sezione radiomobile della compagnia carabinieri di Verona il 27 maggio scorso. Ora si trova nel carcere di Montorio a disposizione dell'autorità giudiziaria scaligera.
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