VOCE
Veneto
01.06.2024 - 10:00
L'estate per le forze dell'ordine dei litorali veneziani, rappresenta un periodo di intensa pressione e sfide crescenti. Jesolo, Chioggia, Cavallino-Treporti, Caorle e San Michele al Tagliamento-Bibione sono mete turistiche che, durante la stagione estiva, vedono un aumento esponenziale delle presenze. Tuttavia, questa crescita non è accompagnata da un adeguato incremento delle risorse umane nei commissariati locali, creando una situazione di emergenza che il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) denuncia con forza.
Nel 2023, Jesolo ha registrato quasi 5,5 milioni di presenze, mentre Cavallino-Treporti ha superato i 6,8 milioni. Questi numeri, impressionanti di per sé, diventano ancora più significativi se consideriamo che il commissariato di Jesolo dispone di un organico di sole 43 unità, due delle quali in quiescenza dal primo giugno. A Chioggia, con 1,7 milioni di presenze e l'arrivo di navi da crociera, la situazione non è migliore: il commissariato locale conta 47 unità, di cui due impegnate in incarichi politici e altre tre prossime alla pensione entro l'estate. Portogruaro, responsabile per Bibione e Caorle, deve gestire quasi 10 milioni di turisti con un organico di 31 unità, due delle quali andranno in pensione entro agosto. Questi dati, forniti dal segretario del SAP di Venezia, Giorgio Pavan, evidenziano una carenza cronica di personale che non può essere ignorata.
"Abbandonati a loro stessi", così descrive Pavan la situazione dei commissariati di Jesolo, Chioggia e Portogruaro. Nonostante le richieste di rinforzi estivi, le risorse inviate come contingente non compensano neanche lontanamente le necessità. Nel 2023, solo 12 agenti sono stati aggregati al commissariato di Jesolo, un numero insufficiente per far fronte all'afflusso turistico e alle conseguenti problematiche di sicurezza. Pavan sottolinea come, nel 2022 e nel 2023, tre turni su cinque della squadra volante di Chioggia e Jesolo abbiano operato con una sola volante per turno, mentre gli altri due turni a Jesolo hanno potuto contare solo sull'ausilio del reparto prevenzione crimine per il controllo del territorio, non per gli interventi. A Chioggia, i rimanenti due turni sono rimasti scoperti. Questa situazione, secondo Pavan, mette a rischio la sicurezza degli agenti e dei cittadini.
Lavorare da soli, magari di notte, con solo qualche mese di servizio alle spalle e senza poter contare sull'ausilio di nessuno, se non sporadicamente sulla pattuglia dell'Arma dei Carabinieri, è come giocare alla roulette russa. Le parole di Pavan sono chiare e drammatiche: "Sentirsi carne da macello". La presenza di baby gang che compiono rapine, scippi, furti e violente aggressioni sui litorali veneziani rende il lavoro degli agenti ancora più pericoloso. L'estate del 2022 ha visto un ferimento durante una sparatoria a Jesolo, un tentato omicidio per accoltellamento, rapine e risse. Nel 2023, fortunatamente, non ci sono stati casi eclatanti, ma la situazione resta critica. "Siamo a giugno e le località balneari sono già invase dai turisti", conclude Pavan, sottolineando come la delinquenza sia spesso attratta da queste folle.
Il SAP chiede a gran voce che le volanti dei commissariati distaccati, in particolare Jesolo e Chioggia, siano rinforzate con personale in aggregazione per garantire il diritto di lavorare in sicurezza. Pavan suggerisce che, almeno nei mesi di luglio e agosto, vengano aggregati due sovrintendenti-ispettori all'ufficio denunce del commissariato di Jesolo, che l'anno scorso ha ricevuto oltre 500 denunce in carico a due soli operatori. La lettera inviata al prefetto e al questore di Venezia, oltre che ad alcuni candidati al Parlamento Europeo, è un appello disperato per una pianificazione più attenta e una gestione delle risorse umane che tenga conto delle reali necessità dei commissariati locali.
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