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Veneto

Omicidio Cecchettin, una perizia psichiatrica per difendere Turetta

La strategia difensiva vuole accertare la sua capacità di intendere e di volere

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Giulia Cecchettin e Filippo Turetta

La difesa di Filippo Turetta, guidata dal professor Giovanni Caruso, sembra orientata verso una perizia psichiatrica per accertare l'eventuale incapacità totale o, quantomeno, un parziale vizio di mente del giovane al momento del delitto.

Questa mossa potrebbe rivelarsi determinante per il destino giudiziario di Turetta. Ma cosa significa esattamente una perizia psichiatrica in questo contesto? Una perizia psichiatrica è un esame medico-legale volto a valutare la capacità di intendere e di volere di un individuo al momento di un reato. Se Turetta fosse riconosciuto incapace di intendere e di volere, la sua responsabilità penale potrebbe essere notevolmente ridotta, aprendo la strada a un trattamento diverso rispetto a quello riservato a un imputato pienamente consapevole delle proprie azioni.

Il sostituto procuratore Andrea Petroni ha raccolto un fascicolo d'inchiesta particolarmente corposo, ricco di analisi e accertamenti tecnici. Questo fascicolo sarà cruciale per la difesa, che dovrà esaminare attentamente ogni dettaglio per costruire una strategia solida.

Nonostante Turetta non risulti mai essere stato in cura per problemi psicologici o psichiatrici, alcuni suoi comportamenti, emersi durante gli accurati accertamenti effettuati dagli investigatori, hanno aperto uno squarcio inatteso. Questi comportamenti potrebbero fornire alla difesa il materiale necessario per ottenere il via libera a una perizia psichiatrica. Tuttavia, il professor Caruso mantiene una posizione prudente, affermando che deciderà la linea da tenere solo dopo aver studiato attentamente tutti gli elementi raccolti.


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