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Codice rosso

Nel 2024 un altro stupro di gruppo

Focus sui reati di genere: 97 violenze sessuali, due omicidi

Nel 2024 un altro stupro di gruppo

In un anno, 66 procedimenti per violenza sessuale, 30 per violenza sessuale aggravata, quattro per atti sessuali con minorenne, tre per atti sessuali in presenza di minore, nonché una violenza sessuale di gruppo con il procedimento aperto contro ignoti. Oltre a due omicidi e un tentato omicidio. Numeri dell’orrore che, insieme a 252 procedimenti per maltrattamenti in famiglia, 181 procedimenti per atti persecutori o stalking e 13 per diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, altrimenti chiamato “revenge porn”, delineano il quadro delle statistiche diffuse sabato dalla Procura di Rovigo relativamente al “Codice Rosso”, che altro non è che la legge 69 del 19 luglio 2019, contenente le “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”. Si tratta, quindi di tutti i reati “di genere”. Ai quali si aggiungono anche 99 fascicoli per violenza privata e 203 per minacce.

Numeri relativi al 2024, nei quali non rientra, quindi, il gravissimo episodio della notte fra domenica e lunedì scorsi, avvenuto alla stazione di Rovigo, l’aggressione barbara e brutale nei confronti di una donna senza fissa dimora che è stata picchiata e violentata da due uomini. Un fatto che ha sconvolto la città per la sua brutalità e crudezza. Ma che, purtroppo, è solo la punta dell’iceberg di tanti episodi di violenza nei confronti delle donne. Che si manifestano sotto tante forme.

Già nel corso dell’inaugurazione dell’ultimo anno giudiziario, il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Venezia ha rimarcato: “Allarmanti sono i dati trasmessi dalla Procura dei minorenni in tema di reati di codice rosso: sono aumentati di circa un terzo i reati di cui all’art. 609 bis c.p. (da 60 a 88) e i reati di stalking da 39 a 55. Si sono verificati 4 casi di violenza sessuale di gruppo. Complessivamente nella categoria dei reati di codice rosso le iscrizioni sono incrementate da 127 a 166. Sempre più frequenti sono i casi di maltrattamento in danni di genitori anziani o comunque di famigliari da parte di figli o compagni conviventi affetti da problematiche di ludopatia o di dipendenza alcolica o da sostanze stupefacenti. In tali casi il ricorso allo strumento repressivo-cautelare appare di limitata efficacia e dimostra la scarsa presenza del sistema pubblico assistenziale”.

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