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Pattugliatori alla marina tunisina <br/> dal Cantiere navale Vittoria

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Consegnati due pattugliatori dal Cantiere navale Vittoria alla marina militare tunisina.
ADRIA - Il cambio di bandiera sui pennoni dei due pattugliatori da quella italiana a quella tunisina, accompagnato dai rispettivi inni nazionali, segnala il passaggio ufficiale delle imbarcazioni dalle autorità italiane a quelle tunisine.

La cerimonia di consegna è avvenuta ieri pomeriggio al Cantiere navale Vittoria a completamento dell’accordo di cooperazione transfrontaliera siglato nel 2011. Presenti uno stuolo di autorità istituzionali, politiche, civili e militari dei due Paesi, oltre ai vertici dell'azienda navale adriese, e la Tunisia era rappresentata dal ministro dell’interno Mohamed Najem Gharsalli accompagnato dall’ambasciatore tunisino a Roma Naceur Mestiri.

E subito si è notata la grave assenza del governo italiano rappresentato da un alto funzionario come Giovanni Pinto, direttore centrale del dipartimento per l'emigrazione facente capo al Viminale.

Meno diplomatica l’assessore regionale Isi Coppola che giudica “inspiegabile e intollerabile questa assenza del governo verso il rappresentante del governo ospite e mancanza di attenzione verso il nostro territorio”.

Al di là della nota stonata, la cerimonia si è svolta in uno spirito di collaborazione tra Italia e Tunisia che ha portato alla realizzazione di ben 12 imbarcazioni altamente tecnologizzate e ultramoderne che saranno destinate alla marina militare tunisina e alla Guardia Nazionale Tunisina.

I due pattugliatori consegnati ieri sono il P210 “Destour” da 27 metri, e il GN3506 da 35 metri, specializzati in compiti di sorveglianza marittima per contrastare i traffici illeciti nel Mediterraneo a cominciare dall’emigrazione clandestina. “E’ un orgoglio per me, per l’azienda, per la mia famiglia e per i 65 lavoratori di questa realtà - ha rimarcato il presidente Duò - aver potuto ospitare anche quest’ultima consegna; la nostra azienda ha investito molto in questi anni in qualità e organizzazione”.
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