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Michela Grotto attacca sulla sanità <br/> "L'ospedale di Adria perde i pezzi"

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Michela Grotto del movimento civico Articolo 32 accusa l'immobilismo della politica in merito al taglio dei servizi dell'ospedale di Adria.
ADRIA - Il futuro della sanità e in particolare dell’ospedale civile adriese è al centro delle preoccupazioni del movimento civico Articolo 32. In una nota si rileva che “la questione accorpiamo le Ulss 18 e 19 è ormai superata dai fatti e l’ostinazione a riproporla non serve ad altro che a distrarre l’attenzione dal problema vero, ossia: che fine farà l’ospedale di Adria?”.

Entrando nel merito, Michela Grotto stila una vera e propria lista nera. “Negli ultimi anni - dice - abbiamo assistito, davanti all’inerzia della politica locale, al trasferimento a Rovigo dell'anatomia patologica, di cui oggi ad Adria rimane solo il laboratorio; allo spostamento della microbiologia che nel nostro nosocomio è rimasta solo per gli esami di routine; inoltre dipendono da Rovigo il centro trasfusionale e l’emodialisi; abbiamo un reparto cardiologia senza primariato; buchi organici cronici e, ciliegina sulla torta, perfino l’archivio sta per essere trasferito nel capoluogo, per non parlare poi del problema dei medici di base già ampiamente sollevato dal nostro comitato, ma l’allarme è caduto nel silenzio”.

In contrapposizione alla situazione adriese Michela Grotto fa notare che “nel frattempo la Casa di cura privata di Porto Viro mantiene il pronto soccorso pur non essendo riconosciuta come presidio ospedaliero; un pronto soccorso non supportato dai reparti necessari ad affrontare tutte le situazioni di emergenza che si possono presentare; il risultato è un pellegrinaggio di ambulanze che dal Bassopolesine vanno a Porto Viro per poi ripartire alla volta di Adria e Rovigo, rischiando di perdere tempo prezioso”.
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