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La vasca maledetta è ancora piena <br/> Agribiofert sollecitata a bonificarla

Caso Coimpo

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La Provincia ha sollecitato la ditta Agribiofert per la bonifica della vasca D della Coimpo dove morirono quattro operai lo scorso settembre. Ma la procedura sembra più lunga del previsto.
ROVIGO - Dopo il disastro della Coimpo, l’incuria sulla vasca maledetta. E’ passato quasi un anno dal terribile incidente in cui sono morte quattro persone e la cisterna dell’azienda di Ca’ Emo, conosciuta agli atti d’indagine come la “vasca D” da cui è scoppiata la bomba di gas che ha ucciso in pochissimi minuti chi era nei dintorni, è ancora piena.

Tanto che la conferenza dei servizi, guidata dalla Provincia, con Arpav e Ulss 19 ha chiesto all’azienda Agribiofert di procedere al più presto alla bonifica, con una lettera inviata il 12 agosto. A quanto pare, infatti, l’Arpav chiede che i liquami presenti nella vasca siano trattati come rifiuti speciali. Lo smaltimento in quel caso costerebbe centinaia di migliaia di euro. Insostenibili per Agribiofert.

La risposta dell’azienda, rappresentata dall’avvocato Marco Petternella complica però le procedure. Le operazioni periziali richiesta dalla Procura, durate fino a maggio, e condotte dalla ditta specializzata Cfm di Venezia, hanno causato dei danni, secondo quanto spiega l’azienda. Infatti, i consulenti del pm hanno coperto la vasca e il contenuto durante i mesi da settembre a novembre, particolarmente caldi, tra l’altro, è fermentato.
Tra l’altro a gennaio una burrasca ha scoperchiato tutto e sulla parte superficiale della vasca si è formata come una crosta sotto la quale non si sa cosa si nasconda. Se sia materiale “esplosivo” o innocuo, non è facile stabilirlo, ma l’Agribiofert chiama in causa i consulenti del pm come autori del “disastro nel disastro”. Infine Agribiofert vuole rianalizzare il contenuto della vasca perché se potesse essere utilizzato come fertilizzante e non smaltito come rifiuto sarebbe molto più conveniente smaltirlo e bonificare la vasca.

Martedì prossimo il presidente della Provincia Marco Trombini incontrerà i dirigenti dell’area Ambiente per decidere il da farsi e concordare con l’azienda un incontro per decidere le modalità di smaltimento. Anche se negli ultimi tempi molti cittadini di Ca’ Emo hanno lamentato i cattivi odori provenienti dalla Coimpo.
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