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Via i pc agli studenti dislessici<br/> Polo tecnico, un genitore protesta

Il caso

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Al Polo tecnico scolastico di Adria scoppia un caso: gli studenti dislessici dovranno riconsegnare i nuovi computer, necessari per le lezioni.
ADRIA - A meno di un mese dalla riapertura delle scuole, al Polo tecnico scoppia già un caso destinato a far discutere a lungo. E nell’occhio del ciclone finisce il dirigente scolastico Armando Tivelli, alla guida dell’istituto dal primo settembre, per aver sostituito Antonio Gardin andato in pensione.

La questione, per certi aspetti, ha del paradossale e riguarda la situazione degli studenti certificati Dsa, ossia i dislessici dotati di abilità diverse e che necessitano di ausili. La segnalazione arriva da un genitore e per ragioni di privacy a tutela della persona dislessica, evitiamo di citare anche il nome del genitore, il quale nella segnalazione si è firmato con nome e cognome.

“Gli studenti dislessici - spiega - necessitano di strumenti ausiliari rispetto agli altri ragazzi e tra questi c’è il computer divenuto strumento fondamentale per la loro educazione e l’apprendimento, più in generale per essere più facilmente in rapporto con il mondo. Grazie alla dirigenza precedente - ricorda questo genitore - i nostri ragazzi erano dotati di un computer, ormai diventato vecchio, anche per la velocità con cui avanzano la tecnologia e l’informatica. Così con il dirigente precedente, grazie ad un bando della Regione, la scuola ha potuto mettere a disposizione ben 10 nuovi computer, che dovevano esserci consegnati con il nuovo anno scolastico appena iniziato”.


Invece che cosa è successo?


“Con nostra grande sorpresa il nuovo preside non solo ci ha negato l’utilizzo dei nuovi computer, ma ci ha chiesto la restituzione di quelli in uso. E voglio aggiungere che il suo atteggiamento è stato alquanto sgradevole anche sul piano umano, del tutto insensibile alla situazione che stiamo vivendo”.


Vi avrà dato qualche motivazione?


“Ci ha detto qualcosa che francamente non abbiamo ben capito, si è rifugiato dietro a tutta una ragnatela di normative nella quale ci abbiamo capito ben poco. Posso solo dire che finora nella scuola avevamo trovato un luogo di accoglienza, adesso ci sentiti nella condizione di chi crea disturbo”.


Nessun commento da parte del dirigente Tivelli che si è limitato a dire che nei prossimi giorni approfondirà il caso.
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