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La Cassazione boccia Bancadria <br/> confermato reintegro della dipendente

Adria

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La sede di Bancadria di Adria

La Corte di cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'appello di Venezia dichiarando inammissibile il ricorso di Bancadria contro il reintegro nel suo posto di lavoro di una dipendente.
Angela Bergamini, dipendente di Bancadria, ha ottenuto dalla Corte di cassazione la conferma del reintegro nel suo ruolo all'interno dell'istituto di credito di Adria, dopo un licenziamento che secondo i giudici era senza giusta causa, come peraltro già sentenziato dalla Corte d’appello di Venezia.



Una vicenda legale estenuante per la ragazza, 38enne di Rovigo, che era stata assunta dall’allora Banca Adige Po a Lusia (ora Bancadria), nel 2007. Dopo tre anni, nel gennaio del 2010, alla ragazza, che dall’impiego di cassiera era passata alla contabilità, era arrivata una lettera di licenziamento nella quale si contestava un periodo di malattia, di tre mesi precedente, che i vertici della Bcc non ritenevano fosse reale, nonostante ci fossero certificati medici e la visita fiscale dell’Inps a confermare la stessa malattia.



Dopo aver perso la causa di lavoro e il giudizio di primo grado nel tribunale di Rovigo, Angela Bergamini ha ricorso in appello a Venezia, ottenendo il reintegro e il pagamento di tutti gli stipendi arretrati, con gli scatti di anzianità, oltre al versamento di Tfr e contributi relativi.



Dopo alcune settimane la 38enne è ritornata al suo posto di lavoro ma Bancadria ha deciso di ricorrere in Corte di cassazione contro la sentenza della Corte d’appello di Venezia. E lunedì 4 aprile è arrivata la risposta da Roma: confermata la sentenza di Venezia per inammissibilità del ricorso e condanna nei confronti di Bancadria al pagamento di tutte le spese legali.



Il servizio completo in edicola nella Voce di venerdì 8 aprile
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