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Cassieri "infedeli" nella filiale <br/> la Finanza torna a Bancadria

L'indagine

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La sede di Bancadria di Adria

Una nuova visita da parte della Guardia di Finanza di Rovigo nella sede di Bancadria nell'ambito dell'indagine che vede due cassieri accusati di aver sottratto denaro dai conti dell'istituto di credito.
Nuova "visita" da parte della Guardia di Finanza di Rovigo a Bancadria nell'ambito dell'indagine che ha travolto due cassieri dell'istituto di credito cooperativo polesano, impiegati nella filiale di Scardovari, e accusati di aver sottratto denaro dai conti correnti per fini personali.



L'indagine su quanto accaduto nella filiale di Scardovari ha portato la Finanza ad ottenere dal pm il via libera ad una serie di accessi ai documenti e ai conti di Bancadria. L'ultima volta venerdì 17 giugno mattina, con sette militari che hanno acquisito ulteriori documenti al fine di capire come possano essersi verificati quegli ammanchi senza che qualcuno se ne accorgesse. Ma non è l'unico punto da chiarire in una vicenda tutt'altro che semplice.



L'accusa formalizzata negli avvisi di garanzia recapitati ai due impiegati, è di furto aggravato, ma mentre uno dei due cassieri ha confessato agli inquirenti di essersi intascato dei soldi da un conto riservato interno alla banca, la donna, alla presenza del suo avvocato, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ma prima, con una lettera inviata alla Voce, ha raccontato un'altra versione dei fatti, sostenendo che lei non era altro che un mezzo utilizzato da altri che lei stessa definisce "influenti". La lettera è stata acquisita agli atti dalle Fiamme Gialle.



Il servizio completo in edicola nella Voce di sabato 18 giugno
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