Massimo Barbujani rieletto con il doppio circa dei voti di Nicola Zambon. Corazzari (Lega): "Sinistra asflatata". Crivellari (Pd): "Una sconfitta che brucia".
Massimo Barbujani, riconfermato sindaco di Adria con quasi il doppio dei voti presi al ballottaggio rispetto allo sfidante Nicola Zambon, è l'immagine della felicità, ma pure della sofferenza.
"Sapevamo che non sarebbe stato facile ma non è stato facile nemmeno avere così tanta pazienza - le parole di Barbujani davanti ai sostenitori in sede elettorale - ho dovuto digerire certe cose vergognose che sette anni fa, quando ero più istintivo, mai avrei sopportato. Ma quando si fanno le cose con il cuore, con la passione, con l’amore per quello che stai facendo: sono pazzamente innamorato di questa città..." qui le parole di Bobo sono state interrotte dalla commozione ma corroborate da un lungo applauso dei tanti sostenitori.
E' l'immagine della gioia anche Federico Simoni, che fa le scale di palazzo Tassoni due alla volta per correre incontro a Barbujani ed abbracciarlo forte: "E' stata una vittoria schiacciante, a dimostrare che gettare fango su una persona e una coalizione che hanno lavorato bene non serve. Forza Italia è stata determinante col suo 10% al primo turno, e nel ballottaggio abbiamo portato tutti i nostri a votare, aumentando pure il divario nei confronti di Zambon".
C’è soddisfazione pure nei due “padrini politici”, Cristiano Corazzari, assessore regionale della Lega Nord, e Bartolomeo Amidei, senatore di Forza Italia e segretario provinciale azzurro. "Una grande vittoria, una bellissima serata per Adria - le parole di Corazzari - la sinistra è stata asfaltata". "Un risultato eccezionale - gli fa eco Amidei - debbo dire sotto certi aspetti che ce lo aspettavamo, ma non in questi termini e così netto. E’ il segno che Bobo ha amministrato bene e che unito, il centrodestra, vince".
E' sceso il gelo, invece, in vicolo Che Guevara. "Rispettiamo la volontà degli elettori - dichiara Nicola Zambon poco dopo mezzanotte - ringrazio chi mi ha votato e dato fiducia, tutte le persone che hanno lavorato con me in queste settimane, le persone che si sono impegnate come candidati. Posso già anticipare che come gruppo faremo una forte e valida opposizione in consiglio comunale. Una analisi è doverosa. Qualcosa non è andato, a mente calda mi viene da pensare che è stata una campagna elettorale lunga e molto impegnativa, che forse doveva essere preparata per tempo soprattutto visto che Bobo Barbujani e la sua coalizione erano in campagna elettorale da più di un anno".
L'onorevole Diego Crivellari ammette che "anche ad Adria ha pesato il trend nazionale. Un dato che ci pone una serie di riflessioni, a partire dal fatto che il Pd non può ritenersi autosufficiente. Non posso non ammettere che per il Pd è una sconfitta che brucia".
Il segretario dem Julik Zanellato ha partecipato in silenzio all'affluire dei risultati: "Purtroppo è un risultato alquanto prevedibile visto il trend del primo turno. Paghiamo anche un risultato di una platea più generalizzata a livello regionale e nazionale. Mi sento di ringraziare Zambon e tutti i candidati e la squadra che si è impegnata in questo periodo. Il contributo di Zambon e del nostro gruppo saranno determinanti per ripartire ma servirà coraggio politico e innovazione.
Con l’elezione del sindaco, si completa il quadro del consiglio comunale. Il centrodestra porta a casa il premio di maggioranza. Questa la composizione dei gruppi: tre seggi alla Bobosindaco, due a Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega Nord, un posto per Adria civica frazioni. All'opposizione, con Zambon, due esponenti Pd; due seggi a Ibc e uno ai grillini. Ecco gli eletti: Patrizia Osti, Barnaba Busatto e Fabiano Paio (Bobosindaco), Daniele Ceccarello e Giorgia Furlanetto (FdI), Federico Simoni e David Busson (Fi), Davide Fusaro e Monica Manfrin (Lega), Marco Santarato (Adria civica). Quindi Nicola Zambon con Sandro Gino Spinello e Matteo Stoppa (Pd), Omar Barbierato con Roberta Marangoni (Ibc) e Cristina Caniato (M5s).
Il servizio completo in edicola nella Voce di lunedì 20 giugno
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