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Rifiuti speciali e fanghi, nell'inchiesta ci finisce la Coimpo

Il caso

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La sede della Coimpo a Ca' Emo di Adria

Direzione distrettuale antimafia di Firenze e Guardia di Finanza nella sede Coimpo di Ca' Emo: ai domiciliari Gianni Pagnin, divieto di esercizio d'impresa alla figlia Alessia.
Traffico di rifiuti speciali e smaltimento illecito di rifiuti su terreni agricoli. E' questa l'accusa che scaturisce dall'indagine partita dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze è approdata direttamente alla Coimpo di Ca' Emo.



Martedì 13 settembre gli uomini della Guardia di finanza toscani sono stati accompagnati dai colleghi rodigini e dal Corpo forestale per eseguire pesanti misure cautelari. A finire agli arresti domiciliari Gianni Pagnin, che detiene il 95% della Coimpo, mentre è stata notificata alla figlia Alessia Pagnin la misura interdittiva del divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale.



L'accusa sarebbe la gestione illecita di fanghi di depurazione, reato contestato per fatti che risalgono al 2013. L’operazione della Guardia di finanza ha avuto un grande risalto a livello nazionale: sei arresti e otto persone destinatarie di misure interdittive, emanate dal gip del tribunale di Firenze su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia. Sequestrati beni mobili ed immobili per oltre 7 milioni di euro.



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