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Favorivano l'immigrazione clandestina, domiciliari per due professionisti

Adria

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Un commercialista e un consulente del lavoro di Adria, padre e figlio, nei guai per aver creato ditte fittizie in modo da offrire permessi di soggiorno a extracomunitari.
Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. E' questa l'accusa con cui un consulente del lavoro e un commercialista di Adria (padre e figlio), sono stati posti agli arresti domiciliari, dopo un'accurata indagine della guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Davide Nalin.



I due indagati, ora agli arresti domiciliari, per ottenere permessi di soggiorno e rinnovi per cittadini extracomunitari, prevalentemente di origina marocchina, creavano ditte fittizie, nel settore agricolo intestate quasi esclusivamente ad altri cittadini di origine magrebina.



In questo modo generavano false assunzioni e false certificazioni dei redditi percepiti. Ma anche false residenze e domiciliazioni.




Gli accertamenti sono partiti da alcune informazioni che facevano sospettare l’inesistenza e l’inoperosità di alcune aziende agricole e la falsità quindi delle relative assunzioni dei lavoratori.


Migliaia i documenti esaminati dagli uomini della guardia di finanza della tenenza di Adria nel più assoluto segreto. Tra l'altro lo studio controllato si trovava a pochi passi dalla sede delle Fiamme Gialle della città etrusca.



Una ventina i casi appurati ma molti altri sono al vaglio degli investigatori che sono dovuti intervenire tempestivamente per interrompere l’attività illecita che consentiva l’arrivo, in territorio italiano di soggetti privi di alcuno dei requisiti previsti dalla legge così creando una criticità nel sistema di monitoraggio sugli ingressi di soggetti extracomunitari in un contesto di massima allerta quale quello attuale.



In un primo momento il gip di Rovigo aveva interdetto i due professionisti all'esercizio della professione. Ma visto che la condotta veniva reiterata, con un nuovo provvedimento il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per entrambi gli indagati.

Il servizio completo domani, 3 ottobre, sulla Voce di Rovigo.
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