Ecoambiente alla stretta finale, per il cda spunta il nome di Fusaro

Un lavoro su due fronti. Per cercare di salvare il salvabile, e rimettere in piedi un sistema rifiuti che rischia di collassare.
Da una parte c’è la costituzione del nuovo ente di bacino, dall’altro le trattative per la nomina del nuovo cda di Ecoambiente: i nomi dovranno essere pronti entro giovedì prossimo. Altrimenti, per l’azienda, sarà la fine.
Ma mentre in questa partita Massimo Bergamin è disposto a fare un passo indietro, pur di portare a casa il risultato, nei confronti degli altri sindaci, per la formazione del nuovo consiglio di bacino, tiene la barra a dritta. Nel mirino la posizione di Davide Diegoli, assessore di Occhiobello, che aveva opposto una diffida alla costituzione del consiglio di bacino. In nove punti, Bergamin smonta le tesi del comune rivierasco, e conclude invitando “tutte le amministrazioni comunali ad approvare il testo della convenzione”, così come proposto dal comune di Rovigo. Anche perché, senza un accordo, a inizio dicembre Luca Zaia invierà un proprio commissario nei comuni inadempienti per varare il testo e far vedere la luce al nuovo ente.
In parallelo, Bergamin sta portando avanti le trattative con il commissario del Consorzio Rsu Pierluigi Tugnolo per la nomina del nuovo cda di Ecoambiente. Il nome che circola, e che all’interno di una rosa pare gradito a entrambi, sarebbe quello del presidente del consiglio comunale di Adria, Davide Fusaro. “Se ci fosse un grande consenso intorno al mio nome, potrei anche sedermi a tavolino per discuterne - il commento di Fusaro - e di sicuro mi lusinga che qualcuno abbia pensato a me, anche se nessuno a oggi ha chiesto la mia disponibilità”.
Servizio sulla Voce in edicola sabato 19 novembre