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Coimpo, enti e ambientalisti fuori dal processo per omicidio colposo

Tribunale

68908
Enti territoriali e associazioni estromessi come parte civile dal processo per omicidio colposo relativo all'incidente del settembre 2014. Questa la decisione presa stamattina dal giudice.
Clamorosa decisione del giudice Valentina Verduci, chiamata a rispondere di un'eccezione preliminare importante nel processo per il disastro alla Coimpo del 22 settembre 2014, in cui morirono quattro dipendenti dell'azienda che stavano lavorando a una vasca in cui si sprigionò un mix tossico e letale.



Il giudice stamattina, 11 gennaio, ha escluso la costituzione degli enti territoriali, il comune di Adria, la Provincia, la Regione e le associazioni Legambiente, WWF e Italia Nostra nel reato di omicidio colposo. Rimangono parte civile solo per i reati ambientali.



Soddisfatti della decisione gli avvocati Luigi Migliorini e Marco Petternella, che difendono i vertici di Coimpo: "In questo modo si ristabilisce un ordine e si alleggerisce un processo già di per sè complicato", hanno dichiarato.



Soddisfatta anche l'avvocato Emanuela Beltrame, che rappresenta gli eredi Valesella, l'operaio che manovrava il muletto in quella tragica mattinata. "Speriamo che si definisca anche un risarcimento con le assicurazioni, che finora hanno fatto orecchie da mercante".



Nell'incidente avevano perso la vita: Marco Berti, 47 anni, di Rovigo, Giuseppe Baldan, 48 anni, di Campolongo Maggiore (Venezia), Nicolò Bellato, ragioniere di 28 anni, di Adria, Paolo Valesella, operaio, 53 anni, di Adria.

Il servizio completo in edicola nella Voce di domani, giovedì 12 gennaio
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