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Bancadria: "Le deleghe sono state inviate fuori tempo massimo"

La diffida

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Alessandro Duò

Il legale dell'Associazione soci diffida presidente e cda della Bcc: tanti soci non sono stati messi nelle condizioni di partecipare all'assemblea, "serve un rinvio". Duò "Confido nel loro buonsenso".
Soci impossibilitati a partecipare all’assemblea, o a far sentire la propria voce attraverso le deleghe, in quanto Bancadria ha ritardato dal spedizione della convocazione (con annessa la delega al voto) al domicilio degli aventi diritto.



La segnalazione, sotto forma di diffida, è stata inviata dall’avvocato Angela Zambelli, in nome e per conto di Alessandro Duò, Graziano Simoni, Ivano Gibin e Renzo Manfrin.



Destinatari, il presidente di Bancadria, Giovanni Vianello, unitamente al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale della Bcc. La stessa diffida è stata poi inoltrata alla Federazione italiana delle Banche di credito cooperativo, alla Federazione veneta delle Bcc e alla Banca d’Italia.
Quello che si imputa alla dirigenza della banca è chiaro: avere inviato con grave ritardo la convocazione dell’assemblea (che deve essere invece consegnata ai singoli soci con almeno 15 giorni d’anticipo rispetto alla data della prima convocazione) e il relativo tagliando con la delega eventualmente utilizzabile dal socio che ritenga di avvalersene.
Insomma, secondo i firmatari: una palese violazione delle norme statutarie e del regolamento elettorale.



Tra l'altro, venerdì 14 aprile - data in cui è stata inviata la diffida - gli avvisi di convocazione non erano ancora stati consegnati a molti dei soci aventi diritto, mentre - sempre scorrendo la diffida - anche per quelli consegnati dopo il 10 aprile siamo già oltre il termine previsto dal Regolamento.



Insomma: non ci sono i tempi necessari perché tutti i soci abbiano pari diritto di partecipare all’assemblea e quelli che ancora non hanno ricevuto il modulo “vedono compromesso il loro diritto alla partecipazione anche indiretta alla stessa”.


Un modo per limitare la partecipazione? Nella diffida questo ovviamente non viene scritto, ma di certo si tratta dell’ennesimo vulnus perpetrato a danno dei soci, il cui coinvolgimento non sembra - diciamo così - il primo pensiero da parte dell’attuale governance.



“Confido nel buonsenso del presidente e del cda perché, al di là delle divisioni, si possa arrivare ad un rinvio affinché tutti possano competere alla pari ed avere le stesse opportunità, anche per non lasciare dubbi sul risultato finale, qualunque esso sia”, è l’unico commento che rilascia il presidente dell’Associazione dei soci, e capolista della lista alternativa all’attuale governance, Alesandro Duò.


E si arriva così al punto centrale della diffida. “Al fine di evitare il sorgere di un contenzioso cautelare volto a sospendere la convocazione dell’assemblea per le violazioni ad oggi contestate, si invita il cda... a differire in autotutela la data di convocazione delle adunanze al fine di garantire a tutti i soci l’esercizio del diritto di partecipazione...”.


Che fuori dal linguaggio giuridico si può tradurre: rinviate la convocazione delle assemblee e fate le cose per bene, inviando a tutti i soci la convocazione e la relativa delega nei tempi prescritti, altrimenti ci vedremo costretti ad intraprendere una battaglia legale per difendere il diritto degli stessi soci ad essere presenti e rappresentati. E soprattutto ad avere parità di trattamento...


Servizio sulla Voce in edicola mercoledì 19 aprile
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