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L'assessore Osti indagata per abuso d'ufficio

Adria

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L’assessore Patrizia Osti avrebbe agevolato l’associazione Borghi autentici senza indire gara. Inchiesta del procuratore Ruberto e della guardia di finanza. Il legale: “Non c’è illecito”.
Si complica sempre più la situazione relativa al progetto turistico “Adria borgo autentico”: sulla vicenda indaga la procura della Repubblica, con il procuratore Carmelo Ruberto che ha notificato un avviso di garanzia nei confronti dell’assessore Patrizia Osti.




In sostanza la magistratura, con la collaborazione della guardia di finanza indaga per abuso d’ufficio relativo al fatto che l’associazione Borghi Autentici ha ricevuto l’appalto con trattativa diretta, mentre la procedura richiesta nel caso specifico era il regolare bando d’appalto.




L’associazione ne avrebbe tratto un vantaggio indebito e la responsabilità per l’abuso d’ufficio sarebbe dell’assessore Osti.




La politica è assistita in questa fase del procedimento penale, del tutto preliminare, dall’avvocato Marco Casellato. Il legale non entra nel merito dell’inchiesta, ma assicura che “da parte nostra c’è la convinzione che non ci sia alcun illecito penale. Chiariremo la questione in sede di udienza”.




A Palazzo Tassoni bocche cucite sulla questione. Tra l’altro l’assessore Osti non ha messo a parte i colleghi di giunta dell’indagine che l’ha colpita. Un atteggiamento non gradito da molti assessori.




Quella relativa al progetto turistico “Adria borgo autentico nella terra dei grandi fiumi” è una storia che parte da lontano, nel luglio 2013, fin dall’inizio ha avuto un percorso tortuoso e complicato, ma non è ancora concluso: in ballo ci sono ancora migliaia di euro.



Il servizio completo sulla Voce di Rovigo di oggi, 27 maggio
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