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Lega, Zerbinati commissario

Adria

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Marzolla, Barbujani, Zerbinati e D'Angelo

Lega, Zerbinati è commissario. Azzerato il vertice del partito: messi da parte il segretario Zennaro e il direttivo.
Terremoto in casa della Lega nord: la sezione adriese è stata commissariata. Adesso il carroccio è affidato a Tommaso Zerbinati con i pieni poteri del commissario, pertanto decade dalla carica di segretario Giovanni Battista Zennaro e tutto il direttivo.



La decisione è stata presa all’improvviso, verso mezzanotte, al termine di una un’infuocata riunione della segreteria provinciale. Al momento non vengono rese note le motivazioni di tale traumatica decisione. Zerbinati si limita a dire che a metà della prossima settimana convocherà un’assemblea generale dei militanti adriesi e spiegherà quello che sta succedendo.



Alquanto contrariato il segretario provinciale Stefano Falconi, che non vuole sentir parlare di “commissario, ma di una strategia per fare crescere il territorio in modo diverso dal passato”. Come dire: si cambia musica. Abbottonatissimo il defenestrato Zennaro. “Francamente non ho ben capito perché sia stata presa questa decisione – riferisce – capiremo meglio più avanti”. E aggiunge: “Temo che il provinciale abbia registrato una certa discontinuità tra sezione e consiglieri”.



Quindi, lascia intravedere che ci siano state pressioni in questa direzione dal gruppo “istituzionale” formato da Davide Fusaro presidente del consiglio comunale, Monica Manfrin consigliere e capogruppo, Giuseppe Marzolla assessore. In ogni caso è evidente che questo gruppo, vicino all’assessore Cristiano Corazzati, esce fortemente rafforzato. Tuttavia Fusaro, sempre più l’uomo forte del carroccio adriese, osserva quasi distaccato: “Rispetto la decisione del provinciale – dichiara - anche se ancora non conosco in profondità le motivazioni, però devo rilevare che non ci sono mai stati problemi tra segreteria del partito e gruppo consiliare”.



Un colpo duro da digerire per Giorgio D’Angelo, fino a 12 mesi fa leader incontrastato: è arrivato l’inatteso verdetto delle urne e lui è rimasto fuori, poi non ha trovato i giusti “santoli del paradiso” per rientrare in giunta, infine al congresso provinciale ha puntato sull’uomo sbagliato. Adesso è arrivata la definitiva resa dei conti.



Il servizio sulla Voce del 24 giugno
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