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Una storia di buona sanità: grazie per avermi aiutato nel bisogno

La lettera

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Una signora di Adria scrive per ringraziare le infermiere e tutto il personale del Servizio di assistenza domiciliare dell'Ulss 5. In Polesine sono 5mila 500 i pazienti seguiti.
Una storia di ordinaria buona sanità, ma anche di emozioni e sentimenti che fa piacere raccontare.



Con una lettera dallo stile semplice, una signora di Adria, vedova da poco più di un mese, ringrazia, pur nel dolore della grave perdita, i servizi dell’Azienda Ulss 5 polesana.




“A seguito della grave malattia che ha colpito mio marito, ho contattato il servizio di assistenza domiciliare del distretto di Adria – scrive la signora – oggi, a poche settimane dalla sua morte, desidero ringraziare di cuore il vostro personale e precisamente Maria Cristina Bononi che mi ha permesso, con chiarezza ed efficienza di accedere al prezioso servizio domiciliare, che documenti produrre, cosa fare per avere la prima visita a casa in sveltezza e celerità, vista la dolorosa situazione”.



Infine, il pensiero della signora è per le infermiere “Marta Passadore, Elisa Bolzon, Isadora Forlin, Monica Bellan che con estrema umanità e professionalità si sono occupate con delicatezza e partecipazione, di mio marito”.



“Nella rete dei servizi territoriali integrati domiciliari operano insieme vari professionisti - spiega il direttore generale, Antonio Compostella - medici, infermieri, assistenti sociali che creano processi assistenziali al domicilio e percorsi tra territorio e ospedale. In questi importantissimi centri organizzativi, gli infermieri dell’Assistenza domiciliare programmano interventi a casa dal paziente, incontrano i medici di medicina generale, preparano i materiali per le prestazioni che effettueranno, i presidi per consegnarli al domicilio dei pazienti: un servizio di vera eccellenza offerto in tutta l’Azienda Ulss 5”.



Sono circa 5500 i pazienti seguiti nei diversi profili di assistenza domiciliare, che nell’alto e nel medio Polesine sono seguiti a casa: per 250 di loro è garantita a domicilio anche l’alimentazione parenterale.


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