Una lunga trafila per avere 5 euro di resto

Una lunga trafila per incassare 5 euro di resto. E’ questa la disavventura successa a un cittadino di Adria che lunedì è andato all’ospedale per fare un vaccino.



Quando è arrivato il momento di pagare la prestazione sanitaria, l’uomo ha preferito utilizzare le casse automatiche per comodità. Ma la scelta gli si è ritorta contro perché anziché risparmiare tempo, si è trovato avvolto in una “spirale burocratica” per poter incassare la cifra che gli spettava.



L’utente ha inserito, come richiesto, le banconote all’interno della cassa automatica mettendo più denaro rispetto al costo effettivo della prestazione sanitaria di cui aveva appena usufruito. La macchinetta doveva quindi restituirgli il resto: 6 euro, una cifra modesta di cui però il cittadino ha ricevuto soltanto un euro in contante, gli altri 5 dovranno essere incassati in banca, probabilmente perché la cassa era priva di banconote a cui attingere.



Ma per avere il resto non è sufficiente esibire al cassiere la ricevuta erogata dalla macchinetta, bisogna prima ottenere il nullaosta da parte dell’azienda ospedaliera, a cui spetta il compito di verificare l’operazione di rimborso della somma aggiuntiva versata dall’utente.



Risultato: due giorni dopo il vaccino, l’uomo non aveva ancora ottenuto i suoi 5 euro di resto. In compenso, però, aveva visitato un paio di uffici per tentare di scoprire la procedura del rimborso, oltre ad essere andato in banca, dove ha scoperto di non essere il solo a doversi sobbarcare tutta la trafila.



Sarebbero parecchi, infatti, gli adriesi che si presentano in banca con le ricevute delle casse automatiche, tanto che il cassiere ha consigliato al cittadino vittima di questa disavventura di utilizzare un bancomat oppure una carta prepagata.



All’ospedale di Adria, insomma, usare le casse automatiche non significa necessariamente risparmiare tempo.