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La piscina in gestione a In. Nova

Adria

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La piscina comunale di Adria

Adria, la piscina in gestione a In. Nova. Confermato il passaggio. Il vicesindaco Simoni: “Non esiste alcun contenzioso tra il Comune e la società Adria Nuoto”.
“Non esiste alcun contenzioso tra l’amministrazione comunale e la società Adria Nuoto”.



E’ categorico il vicesindaco Federico Simoni nel voler fare chiarezza sui rapporti con il gestore della piscina comunale, ormai a fine mandato. E aggiunge: “Ritengo doveroso rimuovere ogni dubbio su questo aspetto una volta per tutte, a fronte di ripetute ricostruzioni giornalistiche che periodicamente appaiono su certi organi di stampa e finiscono per creare confusione e disinformazione”.



La presa di posizione del vicesindaco arriva proprio nel giorno in cui viene confermato il passaggio di gestione della piscina comunale: da Adria Nuoto a In.Nova consorzio di operatori di Rosolina.



La nuova gestione subentrerà a fine anno per poi andare avanti per circa un anno e mezzo. Da quanto si apprende in via informale, nessun altro soggetto ha partecipato alla gara; inoltre risulterebbe che Adria Nuoto abbia presentato la documentazione non completa spianando, sia pur involontariamente, la strada agli avversari. In ogni caso la società di Antonio Baldetti ha già annunciato una richiesta di visione degli atti per decidere su un eventuale ricorso. La commissione di gara era formata da Eva Caporella presidente, Tonino Fiore componente e Monica Grego componente e segretaria verbalizzante.

Il cambio di gestione, tuttavia, potrebbe avere uno strascico giudiziario per il braccio di ferro in atto tra Adria Nuoto e Comune. La società, negli anni, ha realizzato alcune opere di straordinaria manutenzione dell’impianto natatorio ma non avrebbe avuto il formale consenso del proprietario, appunto il Comune, anche se al momento non esiste alcun atto di contenzioso aperto. “La società - puntualizza Simoni - chiede il riconoscimento per un importo di 300mila euro, quasi la metà di quanto sbandierato da alcuni organi di stampa, tuttavia come amministrazione comunale ci siano affidati al parere di uno studio legale molto esperto in materia di diritto amministrativo e ci ha confermato che il Comune non è obbligato a riconoscere quelle spese”. Al momento non è dato sapere come andrà a finire, quasi sicuramente la vicenda andrà per le lunghe.



Il servizio sulla Voce del 25 ottobre
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