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Autodromo, opportunità di sviluppo

Ad Adria

Stefano Accorsi Adria Autodromo 12

Adria Autodromo 1

Il direttore dell'Adria International raceway conferma il progetto di raddoppio dell'impianto: ci stiamo lavorando.
Se qualche anno fa era di moda dire “Va dove ti porta il cuore” dal titolo di un libro di grandissimo successo di Susanna Tamaro, il cuore di Bobo batte sempre per i motori, non avendo mai smesso del tutto il casco di campione di rally. E proprio dal mondo dei motori arriva, in largo anticipo, il regalo di Babbo Natale, che non fa certamente dimenticare, ma per lo meno, manda in secondo piano le tormentate vicende di Palazzo Tassoni degli ultimi mesi. L’autodromo Adria International Raceway è pronto a raddoppiare il tracciato della pista passando da 2.870 metri a 5.100 per essere omologato a ospitare competizioni di caratura mondiale.


La notizia doveva restare ancora riservata, ma lo scoop de “La Voce di Rovigo” di ieri ha portato alla luce un progetto che senza dubbio avrà un impatto positivo sulla città, ben al di là dell’aspetto sportivo, per quanto importante. Massimo riserbo all’autodromo, il direttore sportivo Mario Altoè, preferisce “non aggiungere altro a quanto già pubblicato, anche se l’uscita della notizia ci ha colto di sorpresa”, tuttavia limitandosi a dire che “è un progetto ambizioso che stiamo cercando di portare avanti”.


Al di là dell’aspetto sportivo, senza dimenticare che il nome di Adria entrerà in un circuito internazionale, per la città etrusca rappresenta quasi un terno al lotto. Una spia la si era avuta venti giorni quando il consiglio comunale ha approvato una variante urbanistica di ampliamento dell’albergo Stella d’Italia e in quell’occasione il sindaco aveva rilevato che “l’indotto portato dall’autodromo, con una clientela medio alta, ha un grosso impatto sulla ricettività e la ristorazione”. Il progetto significa, per Palazzo Tassoni, prendere due piccioni con una fava.


Spiega il sindaco: “La nuova struttura occuperà un’area di circa 5/6 ettari di proprietà della Cartiera, ho portato allo stesso tavolo le due proprietà ed è stata trovata la disponibilità a cedere il terreno, mentre la Cartiera andrà a prendere un’area all’interno dell’Aia e questo consentirà di venire a capo di molti dei problemi che investono il consorzio. Di questa cosa - puntualizza Barbujani - ho investito anche il liquidatore del consorzio Filippo Carlin”. Da buon pilota Bobo sa che la gara è ancora lunga, molti saranno gli ostacoli, ogni curva sarà un’insidia, tuttavia c’è la consapevolezza e la volontà di arrivare al traguardo.
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