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Coimpo, l'indagine si allarga alla Provincia: c'è un indagato

Il caso

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I carabinieri forestali all'interno della Coimpo

Oltre agli arresti per gli sversamenti nei campi di fanghi non trattati, aperta un'inchiesta per abuso d'ufficio e corruzione. Perquisizione in provincia: c'è un dipendente indagato.
In carcere ci sono finiti i vertici di Coimpo e Agribiofert (due in carcere e sei agli arresti domiciliari), accusati dalla Dda di Venezia di avere sversato nei terreni presi in affitto fra Adria e Pettorazza i fanghi senza averli sottoposti alla prevista lavorazione ([url"Leggi l'articolo"]https://www.polesine24.it/Detail_News_Display/Adria/rifiuti-nei-campi-senza-essere-trattati-indagini-anche-per-abuso-d-ufficio[/url]).


E sul registro degli indagati sono in 41, fra trasportatori, tecnici e proprietari degli stessi terreni.

Ma non è l’unica novità in una giornata convulsa. Dalle carte - e dalle parole dei carabinieri - emerge infatti che c’è anche un nuovo fascicolo d’inchiesta questa volta per abuso d’ufficio e corruzione.

Insomma: c’è il sospetto che qualche funzionario pubblico possa avere manipolato le analisi dei fanghi. O che abbia nascosto quanto stava accadendo. E' stata infatti effettuata anche una perquisizione negli uffici della Provincia e a casa di un dipendente dell’ente, a carico del quale sarebbero in arrivo anche procedimenti disciplinari.


Un quadro inquietante, che si aggiunge ai 458 episodi di gestione irregolare dei rifiuti (tanti ne vengono citati nell’ordinanza di custodia cautelare) di cui sono accusati i responsabili delle due aziende. Senza contare che gli sversamenti sarebbe andati avanti anche dopo il sequestro delle vasche, nel 2014.
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