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Coimpo: il comune diventa custode giudiziale dell'impianto

Il caso

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Il sindaco di Adria, Massimo Barbujani

L'incarico in capo al dirigente all'Ambiente del Comune di Adria, Carlo Gennaro. E non sarà semplice, visto che l'impianto necessita di interventi continui per mantene la funzionalità.
Una bella grana, non c'è che dire.



E' quella capitata fra le mani del Comune di Adria che, nella persona del proprio dirigente all'Ambiente, Carlo Gennaro, è stato nominato custode giudiziale dell'impianto della Coimpo finito sotto sequestro in seguito all'inchiesta della Dda sul traffico di rifiuti.



Un compito non semplice, visto tra l'altro che all'interno dell'impianto sequestrato c'è ancora una discreta quantità di rifiuti da smaltire e sono in atto controlli da parte di Arpav, con le relative prescrizioni da seguire.



E lo smaltimento difficilmente potrà attendere i tempi della giustizia.



Senza dimenticare che Coimpo è una delle principali aziende italiane specializzate in un settore delicato come lo smaltimento dei fanghi da depurazione. E quindi l'impianto non potrà in nessun caso essere abbandonato. Sia che dopo il sequestro scatti la confisca, sia che il suo destino segua quello degli attuali proprietari (ad esempio finendo all'asta).



Nel frattempo il sindaco Massimo Barbujani ha chiesto una consulenza legale su come si debba muovere l'ente in un prossimo futuro, a partire dall'eventuale costituzione di parte civile.
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