Un torcia per segnalare il bus

Si fa presto a dire: “Usate i mezzi pubblici!”. Ma solitamente chi lancia appelli del genere non li usa e non conosce la situazione. C’è anche un “Tram che si chiama desiderio”, ma quella è soltanto un’opera teatrale.


Allora basta fare un salto alla stazione dei treni, o raccogliere i commenti di chi viaggia in bus. Non solo i mezzi spesso sono ben oltre l’indecenza, ma anche le infrastrutture creano non solo disagi ma vere e proprie situazioni di pericolo. Da anni a Baricetta, in località Cicese, sulla Sr 443, invocano una pensilina prima di tutto per motivi di sicurezza, visto che gli utenti devono sostare sul ciglio tra la strada pericolosissima e un fossato. Un’altra situazione di pericolosità, sempre sulla stessa strada, a distanza poco più di un chilometro verso Valliera, è stata segnalata la situazione di forte rischio che ogni giorno un ragazzino deve affrontare, al punto da essere costretto a usare la torcia elettrica sia per farsi vedere dai mezzi di passaggio, sia per avvisare l’autista della corriera. Una situazione che fa gridare allo scandalo.


Così la racconta su Fb Maria Silvia: “Sono le 7 di mattino, c’è buio e nebbia. Faccio la statale Rovigo-Adria tutte le mattine e tutte le mattine in zona tra Valliera e il consorzio agrario c'è un ragazzino che aspetta la corriera sul ciglio della strada al buio. Per farsi vedere ha una pila che muove mentre passano camion, macchine e altro!” E allora si domanda: “Nel 2017, quasi 2018, invece che avere una pila in mano non si può installare un lampione, magari fotovoltaico? E’ un pensiero che faccio ogni mattina da mamma e nonna. Spero che venga fatto un regalo a Natale per quei ragazzi che sono fuori all'intemperie, ma almeno con un po’ di luce, sarebbero più sicuri”.