Caso Coimpo, ecco cosa dicono le intercettazioni

Ad Adria sono giorni che non si parla d'altro che delle intercettazioni sul caso Coimpo.



Nelle intercettazioni finite nelle 10mila e passa pagine dell’inchiesta Coimpo è saltato fuori il nome di Federico Simoni.

L’abbiamo scritto noi, in tempi non sospetti (quasi un mese fa) .

Ma non è bastato, e in Consiglio si è scatenato un putiferio culminato nella richiesta di sfiducia per il vicesindaco Simoni.

Un putiferio politico, in cui Coimpo e tutto quello che ci va dietro c’entra davvero poco. E allora, tanto per togliere un po’ di suspance, ve lo scriviamo di nuovo cosa c’è in quelle 10 pagine che al termine delle indagini la Dda di Venezia ha rinviato alla Procura di Rovigo sotto la dicitura “Posizioni da definire”.



Al di là della frase “incriminata”, letta da Luca Cantarutti, in cui Simoni parlava del geologo Casetta come di un “tecnico da addomesticare”, ci sono infatti altri spunti.



E insieme al nome di Federico Simoni ci sono anche il presidente della Provincia, Marco Trombini, oltre a numerosi tecnici e professionisti.



Dunque Simoni viene indicato dagli investigatori come uno dei “contatti” di Glenda Luise, figlia del fondatore di Coimpo. Un contatto facilitato dal rapporto privilegiato di amicizia che esiste (o esisteva, cambia poco) fra i due.


L’impegno di Simoni, da quello che emerge, si concretizza in un paio di incontri con i vertici della Provincia (a causa di uno dei quali sono poi arrivati i guai per Trombini), e in una serie di iniziative - non andate a buon fine, o mai messe realmente in pratica - per far decadere dall’incarico assegnatogli dal comune il geologo Devis Casetta (quello da “addomesticare” e con il quale tra l’altro c’erano già stati scontri in campagna elettorale); per fare pressioni sui tecnici dell’Arpav, ritenuta eccessivamente dura nelle prescrizioni; o per favorire lo spostamento di Giuseppe Boniolo ad un altro ufficio.



Questo in sintesi, quello che si legge nelle dieci pagine. Fermo restando che Simoni ad oggi non è indagato e non risultano inoltre benefit di sorta a suo carico, e neppure il passaggio di un centesimo.



Di fronte a un Trombini che affermava: “Io ho capito quale è il problema, che lì sono tutti un po’ paurosi...”, Simoni replicava: “Marco, io ho bisogno che l’azienda lavori... ha le vasche piene, le deve svuotare...”.



Insomma: Simoni chiede a Trombini di trovare la strada per sbloccare la situazione.



Simoni poi, sempre al telefono con Glenda Luise, si vanta: “Hai visto il rapporto che ho con Trombini! Io vi ho aperto una strada... Adria la comando io... ”.



Più complicata la vicenda relativa alla revoca d’incarico del geologo Devis Casetta, con il quale anche il sindaco di Adria era venuto in contrasto durante la campagna elettorale. “... Parlo con Gennaro (Carlo Gennaro, dirigente del Comune) che venga addomesticato il tecnico”. Il dubbio (o la speranza) di Simoni è che Casetta sia incompatibile in quanto consulente sia del Comune che del comitato Ca’ Emo Nostra. E qualche giorno dopo: “Casetta... ne parlo oggi con Bobo... Perché ho saputo che Bobo ha detto a Gennaro: basta Casetta. E Gennaro gli fa: ho capito, però prima gli dici di sì e adesso gli dici di no, bisogna trovare il modo di mandarlo via senza che chieda... i danni”.