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Coimpo, il giudice dichiara il fallimento dell'azienda

Tribunale

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La sede di Coimpo

Lunedì il giudice Martinelli ha dichiarato il fallimento della Coimpo. Tra le motivazioni "azienda decotta" e "autorizzazioni revocate".
La Coimpo è fallita. Lunedì 22 gennaio il giudice del Tribunale fallimentare di Rovigo ha dichiarato il fallimento dell'azienda di Ca' Emo, affidando la procedura al curatore Riccardo Bergamo, commercialista di Rovigo.



Era nell’aria, certo, ma i tempi sono stati molto più rapidi del previsto: a chiedere il fallimento, del resto, è stato lo stesso amministratore unico, il commercialista vicentino Daniele Ruggero Bussolaro, nominato dopo l’arresto dei vertici della società per la vicenda dello smaltimento dei rifiuti. Le cause indicate nella richiesta di fallimento lasciano spazio a pochi dubbi: l’azienda è tecnicamente “decotta”, con un’esposizione debitoria notevole e alla quale è impossibilitata a fare fronte per la cessazione completa dell’attività dopo la revoca delle autorizzazioni da parte della Provincia (nello scorso mese di settembre) e dopo l’arresto, nel weekend dell’8 dicembre, di tutti i vertici societari.



Con il fallimento di Coimpo si aprono adesso nuovi scenari non facili da decifrare, in primo luogo per quanto riguarda gli interventi di smaltimento dei fanghi ancora all’interno dello stabilimento (a cui sono stati posti i sigilli) e per i necessari lavori di bonifica.



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