Cerca

Eventi

Un omaggio a Gioachino Rossini

Antonio Stoppa: “Sono stati due concerti di grande intensità che hanno deliziato il pubblico”

Un omaggio a Gioachino Rossini

A rendere la musica immortale è il genio del compositore. Rinnovarla e mantenerla viva tocca agli esecutori. E’ questo il grande merito del sestetto d’archi che ha incantato il numeroso pubblico del teatro “Ferrini” affascinato nell’ascoltare tre delle sei sonate per archi di Gioachino Rossini: la Sonata n.1 in Sol Maggiore, La Sonata n.3 in Do maggiore e la Sonata n. 6 in Re maggiore.

L’appuntamento musicale in onore del grande compositore pesarese, nel 150.mo della scomparsa, ha chiuso la stagione primaverile del Società concerti “Antonio Buzzolla”. Queste sonate per archi sono state composte da Rossini all’età di 12 anni durante il soggiorno estivo nella tenuta di Conventello di Ravenna nella casa della ricca famiglia Triossi. In queste opere giovanili la critica vi scorse il seme del futuro genio e ne apprezzò la freschezza e l’originalità, prima di diventare l’autore de “Il barbiere di Siviglia”, “L’italiana in Algeri”, “La gazza ladra”, “La Cenerentola”, “Semiramide” e “Guglielmo Tell” che ormai fanno parte del patrimonio culturale universale. Protagonista sul palco il sestetto d’archi composto da Alessandro Simoncini, Chiara Meneghinello, Chiara Di Bert, Elena Meneghinello al violino, Luca Simoncini al violoncello e Franco Catalini al contrabbasso.

“L’ensemble – sottolinea Antonio Stoppa, del direttivo della Società - ha evidenziato un grande affiatamento in grado di trasmettere tutta la finezza sonora e la grana poetica di quei giovanili e impegnativi capolavori rossiniani. E’ stato un pomeriggio musicale che non si potrà dimenticare per la bellezza della musica e per la grande interpretazione virtuosistica degli artisti, che hanno saputo coinvolgere e ammagliare i presenti. I prolungati applausi seguiti dopo ogni esecuzione – aggiunge - sono stati ben meritati ed hanno dato il senso di partecipazione e di entusiasmo del pubblico, sempre molto attento ed esigente”.

Se sarà ricordato a lungo l’esibizione straordinaria dell’ensemble del sestetto d’archi, resterà a lungo nella memoria anche la straordinaria interpretazione di Giulia Brinckmeier e Renata Benvegnù, la prima con il violino la seconda al pianoforte che hanno incantato il pubblico con la raffinatezza della musica di Wolfgang Amadeus Mozart. A seguire hanno presentato “Tzigane” di Maurice Ravel per arrivare alla “Sonata in sol minore” di Claude Debussy e la piacevole interpretazione delle “Sei danze rumene” di Béla Bartók che esprimono le tradizioni folkloristiche della loro terra. “Sono stati due eventi straordinari – sottolinea Stoppa – Quando un’esibizione artistica raggiunge certe vette è sempre difficile fare una classifica, credo che questi due appuntamenti abbiano gratificato il pubblico ed abbiano scritto due pagine all’altezza della storia musicale della nostra città”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400