VOCE
SANITA'
15.07.2018 - 21:38
Il Pd adriese si oppone e accusa Luca Zaia di aver mentito due mesi fa in campagna elettorale
Arriva anche da Taglio di Po e precisamente dal consiglio comunale del comune deltizio il deciso “No” alla chiusura del punto nascita di Adria.
Venerdì scorso l’aula ha votato all’unanimità il suo parere contrario alla decisione che appare imminente.
“Questa decisione repentina e perentoria- ha esordito il sindaco Francesco Siviero- lascia tutti quanti basiti. E sono inspiegabili le motivazioni addotte”. Quindi ha illustrato il documento, che mette nero su bianco la netta contrarietà delle amministrazioni locali al provvedimento del ministro Lorenzin e che, finora approvato dai Comuni di Porto Tolle e Ariano Polesine, sarà inviato al presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Governatore Zaia, agli assessori regionali Corazzari e Coletti, ai consiglieri regionali Azzalin e Bartelle, alla parlamentare polesana Antonietta Giacometti e ai sindaci della Conferenza dei Sindaci Polesana perché intraprendano le azioni necessarie per scongiurare l’imminente chiusura del punto nascita di Adria, così come quelli di Trecenta, Valdagno e Piove di Sacco. Nel documento si chiede di tenere aperto il punto nascita perché insiste nell’Area interna al “contratto di foce”, riconosciuto come territorio che ha bisogno di interventi importanti per il mantenimento dei servizi essenziali.
Nella discussione sono intervenuti Layla Marangoni e Renato Pregnolato, rispettivamente capogruppo e consigliere della minoranza: “Nessuna manifestazione è stata organizzata dai sindaci per dare un segnale di coinvolgimento della popolazione - ha detto la Marangoni -Non è sufficiente essere andato a Venezia per protestare, ma è mancata una manifestazione che coinvolgesse tutto il Basso Polesine”. Sulla stessa lunghezza d’onda Pregnolato.
Anche il Pd adriese si schiera contro la chiusura del punto nascite della città etrusca. E attacca la giunta Zaia: “Questo fatto rappresenta l’ennesimo esempio del disinteresse della politica regionale rispetto al nostro territorio. Le responsabilità della giunta Zaia sono, ancora una volta, evidenti e macroscopiche e non possono essere celate dietro a scelte di politica nazionale”.
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