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“Punto nascite, culla di speranza”

Appello della Danilo Ruzza: “Ostetriche eccellenti che offrono elevati standard di qualità”

“Punto nascite, culla di speranza”

Appello della Danilo Ruzza: “Ostetriche eccellenti che offrono elevati standard di qualità”

Appuntamento oggi a Venezia a palazzo Balbi tra l’assessore regionale Luca Coletto e i sindaci del Delta per scongiurare la chiusura del punto nascite, in attesa della risposta dal ministero sulla deroga avanzata dalla Regione.

Nel frattempo interviene l’associazione Danilo Ruzza impegnata a sensibilizzare nella donazione di midollo osseo e delle cellule staminali cordonali.

In una nota dell’associazione, guidata da Annalisa Cuberli, vedova dell'indimenticato Danilo, giovane di Valliera, strappato alla vita a soli 33 anni, si esprime “sconcerto per le notizie sulla possibile chiusura: il rapporto tra l’associazione e il punto nascite adriese risale al 2002, quando è cominciata la raccolta del sangue cordonale a scopo solidaristico, al momento del parto, prima ad Adria e poi a Rovigo”.

E ancora: “In Polesine sono molti i pazienti con malattie genetiche e del sangue che necessitano di trapianto e non trovano un familiare compatibile, tanti di questi sono bambini. Si ricerca così un donatore nel registro italiano di cellule staminali emopoietiche Ibmdr o le banche pubbliche di crioconservazione del sangue cordonale, donato dalle mamme al momento del parto. Negli anni alcune di queste sacche raccolte ad Adria e Rovigo sono state trasfuse a malati, dando ad essi e alle loro famiglie nuova speranza di vita”.

A questo punto la Danilo Ruzza ricorda che “le ostetriche adriesi hanno sempre operato in maniera eccellente, mantenendo negli anni elevati standard di qualità, nonostante il loro turn-over, come affermato in più occasioni dal direttore della banca pubblica di crioconservazione di Treviso, dove vengono conservate le cellule staminali prelevate nei punti nascita. Tante mamme polesane hanno donato grazie alle corrette informazioni e alla professionalità dei sanitari di ostetricia, anche tante mamme, con patologie in famiglia, hanno potuto conservare gratuitamente nella banca pubblica il sangue cordonale a scopo dedicato”.

“Ecco allora - prosegue la nota - che il punto nascita adriese oltre ad essere culla del futuro per i neonati, è anche preziosa fonte di speranza di vita per altri malati, spesso bambini. La sua chiusura è quindi una gravissima perdita. Le ostetriche adriesi, con i ginecologi, specialmente negli ultimi due anni, hanno lavorato alacremente e con un entusiasmo contagioso, per aumentare il numero dei parti, ma i risultati sono attesi nel medio/lungo termine. Sono stati un incoraggiante esempio di sanità pubblica, per la quale si deve lavorare e spendersi, lanciando il cuore oltre i numeri e il fattore economico. Un bell’esempio che fa sperare che nulla è perduto quando c’è passione e volontà”.

Senza entrare in polemiche, l’associazione fa notare che “l'ottica del decreto ministeriale 70 è volta ad ottimizzare l’assistenza al parto, riducendo al minimo i rischi per mamma e bambino, tuttavia la commissione ministeriale ha rilevato che il punto nascita di Adria è in possesso di tutti i requisiti organizzativi, tecnologici e di sicurezza previsti, ma non arriva al numero di 500 parti l'anno, che garantirebbero una formazione continua, possibile solo sul campo”.

L'associazione provinciale Danilo Ruzza da tempo ha in essere una convenzione con l'Ulss 5 polesana: pur sapendo che non può travalicare il suo ruolo di sensibilizzazione alla donazione e di collaborazione con le istituzioni, è tuttavia consapevole che “il punto nascita di Adria rappresenta un riferimento fondamentale per il Medio e Basso Polesine, pertanto suggerisce di superare questa empasse dovuta al non adeguato numero di nascite con una turnazione delle ostetriche tra gli ospedali di Adria e Rovigo”.

E conclude: “Convinti che debba essere la sanità ad andare verso il cittadino e non il contrario, si confida nella capacità e buona volontà delle istituzioni politiche e sanitarie e in particolare del governatore Zaia, affinché riescano a trovare la giusta soluzione per il bene di tutti, nel rispetto delle normative e di una oculata gestione delle risorse”.

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