VOCE
Adria
03.10.2018 - 16:57
“Da dove si comincia? Cominciamo da qui, dal parco Baden Powel, località Ca’ Cima, l’area verde attrezzata più grande della città”. E’ quanto si sono detti i volontari dell’associazione Attive terre che hanno aderito alla manifestazione regionale “Veneto legge”. Il tema di quest’anno è stato “Leggere il paesaggio” prestando particolare attenzione agli autori veneti o di ambientazione veneta, ma non solo ad essi. L’iniziativa ha visto la collaborazione di Akcademia. Significato e finalità dell’evento sono stati illustrati dal presidente di Attive terre Alessandro Andreello sottolineando che “i temi trattati riguardano il paesaggio, la vitalità del parco, il pregio di scorci e luoghi identitari della città, le voci dei bambini, i ragazzi che giocano, i cani che abbaiano, i suoni e i rumori della natura”.
Così ha passato la parola alla giovane poetessa Milena Di Rubbo, di Benevento, che ha dato il nome al reading, sul tema dell’attivazione e della partecipazione di ciascuno, con semplicità e umanità che genera coesione sociale e condivisione identitaria. A seguire alcune intense poesie di Franco Arminio, nato a Bisaccia in provincia di Avellino, tratte dal suo ultimo libro “Resteranno i canti”, uno dei più noti paesologi, ideatore e anima della “Festa della paesologia” che anche quest’anno si è tenuta ad Aliano in Basilicata.
Quindi sono state proposte alcune letture animate originali scritte da Delfina Cosetta Pellegrini che ha anche sceneggiato per i bambini “Kamiyo del fiume” un’originale fiaba tratta dal libro di Nelson Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, “Le mie fiabe africane” edito da Feltrinelli. Il tutto nella cornice bucolica del parco impreziosita dai brani musicali di Akcademia con Simone Ferro alla chitarra, Elena Munkacsi al flauto e Laura Cecchetti all’ocarina. Quest’ultima con i suoi inconsueti strumenti è riuscita a toccare i cuori dei presenti, creando atmosfere veramente magiche. Oltre a Pellegrini, nelle letture si sono alternate Cinzia Gnan e Paola Pellegrinelli.
“L’evento – commenta soddisfatto Andreello - ha saputo mettere in evidenza l’unicità di certi luoghi identitari e la trasversalità di sentimenti comuni che ciascuno vive singolarmente come unici e indimenticabili, evocati da esperienze veramente suggestive”. Al momento dei saluti è stata citata una nota frase di Gustave Flaubert “Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi: no, leggete per vivere”.
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