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Casa di riposo
20.10.2018 - 16:06
Sandra Passadore indossa le vesti di Cossiga e scarica una serie di picconate su Omar Barbierato destinate a lasciare il segno sui futuri rapporti tra la Casa di riposo e Palazzo Tassoni. Ma, come sempre, la ciliegina sulla torta arriva alla fine quando la presidente annuncia la riapertura, nel giro di un anno, dell’auditorium Pertini.
“Tale operazione costerà meno di 50mila euro” fa sapere mentre accompagna, di prima mattina, i giornalisti in visita all’auditorium ora in condizioni penose, mentre alcuni operai sono al lavoro. “Ho sempre creduto di riaprirlo – assicura – inoltre sarà anche a servizio della comunità”. In verità, fino a qualche mese fa, il teatro era morto e sepolto quando la presidente sognava di realizzare la nuova sede con i famigerati piano A e B: in entrambe le soluzioni l’auditorium non avrebbe avuto futuro. In un caso per ampliare l’offerta di posti, nell’altro per favorire la permuta di parte della struttura con Ater.
Ma dietro a questa resurrezione del teatro non c’è la rinuncia al “sogno” della nuova sede, cambia solo la strategia: proprio il recupero del Pertini, ostacola in qualche modo la ristrutturazione dell’attuale sede sottraendo nuovi spazi per gli ospiti, rendendo in questo modo “necessaria” una nuova struttura, il pallino fisso di Passadore. E in questo modo sindaco, giunta e consiglio comunale si troveranno ben presto con le spalle al muro.
La presidente non ha “digerito” la recente riunione del sindaco con i dipendenti del Csa, così gli manda a dire di preoccuparsi del “suo personale e fare in modo che i propri uffici tornino a occuparsi delle valutazioni sui profili che portano all’assegnazione delle impegnative, servizio stranamente delegato all’Ulss”. Non basta, perché “se il Comune vuole veramente aiutare la sua Casa di riposo, cominci con l’alleggerire l’Irap”.
Un autentico capolavoro dialettico della Passadore è quando rende noto che per la seconda volta è andata deserta la votazione, svoltasi lo scorso fine settimana, per l’elezione del comitato genitori: ha votato poco più di un terzo degli aventi diritto, la soglia minima è il 40%. “Questo - sottolinea raggiante - significa che i familiari non sentono l’esigenza di questo organismo di filtro perché c’è un rapporto diretto tra amministrazione-direzione e familiari per segnalare criticità ma anche i complimenti e ringraziamenti, che sono tanti, più di quanti si pensi”. Così proporrà “al cda una modifica del regolamento dell’organismo, a cominciare dal fatto che i candidati non siano più legati ai singoli reparti”. E come in tutte le partite a poker che si rispettino, c’è sempre l’asso nella manica: Passadore, a questo punto, cala sul tavolo l’assunzione a tempo indeterminato di ben 14 lavoratori, di cui 12 operatori socio sanitari e 2 infermieri. Così anche il sindacato ha il suo benservito.
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