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il caso

No al patteggiamento, rischiano fino a 20 anni di carcere

Il giudice ha rigettato la richiesta della coppia che avrebbe commesso azioni illegali ai danni di un imprenditore che si tolse la vita

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Giampaolo Cominato e la moglie Raffaella Tessarin

Il giudice per la indagini preliminari ha rigettato la richiesta della coppia adriese che aveva chiesto il patteggiamento accusati, insieme ad un terzo presunto complice, dei reati di estorsione, diffamazione ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni ai danni di un imprenditore padovano che il 3 aprile 2016 si è tolto la vita.

La richiesta di patteggiare i propri reati proposta dai coniugi Giampaolo Cominato, 50 anni commercialista, e Raffaella Tessarin, 47 anni contabile è stata rigettata dal Gip perché sussisterebbe l'aggravante di aver commesso i reati tra più persone. Ora il giudice dovrà chiudere le indagini e rinviare a giudizio la coppia che rischia il reato di estorsione la cui pena va dai 7 ai 20 anni.

L'imprenditore, un mese prima di togliersi la vita, aveva presentato un esposto per minacce contro i due coniugi che avrebbero, secondo l'esposto, segnalato l'uomo sulla pagina social dedicata alle truffe immobiliari, e non solo. La coppia avrebbe, secondo le accuse, devastato moralmente l'imprenditore diffamandolo sui social dopo una compravendita di alcune mansarde nel bellunese, finita in una controversia legale. 

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