VOCE
CATTEDRALE
30.06.2019 - 11:57
Il vescovo: “Vogliono screditarlo politici e gruppi economici, per qualcuno è un eretico”
“Dobbiamo essere uniti a Papa Francesco sotto attacco dentro e fuori la Chiesa”: clamorose, dure e inattese le parole del vescovo Pavanello pronunciate ieri sera in cattedrale alla celebrazione dei patroni, santi Pietro e Paolo, ai quali è intitolata la chiesa.
“Ci sono potentati economici e movimenti politici che vogliono screditare il papa per difendere i propri interessi, nel fare ciò alimentano quotidianamente l’incontrollabile potenza mediatica dei social. Ma - ha aggiunto il vescovo Pierantonio - ci sono attacchi che arrivano anche dall’interno della Chiesa, al punto che qualcuno è arrivato a definire Francesco un eretico, quasi mettendolo sotto processo. Tutto questo sta alimentando una critica astiosa e grossolana oltre che infondata”.
Così il vescovo ha citato alcune recenti dichiarazioni del Papa emerito Benedetto XVI: “Solo restando unita la Chiesa potrà salvarsi dagli attacchi interni e esterni, solo unita la chiesa saprà essere fedele al proprio mandato affidatogli da Cristo, solo unita la chiesa sarà credibile nel diffondere il messaggio del Vangelo”.
Affermazioni che arrivano nel giorno in cui la chiesa celebra i propri pilastri: ovvero San Pietro al quale sono state affidate le chiavi, San Paolo che ha indicato la strada della missionarietà senza confini e aperta a tutte le genti.
Il vescovo Pavanello, dunque, ha voluto lasciare il segno in questa festività scuotendo prima di tutto i fedeli anche se ieri sera in cattedrale non erano tantissimi, ben al di sotto delle presenze degli anni precedenti.
Alla cerimonia era presente anche il sindaco Omar Barbierato con il gonfalone della città. Già scossi dalle parole del vescovo, autorità e fedeli hanno trovato un’altra sorpresa: per la prima volta la processione all’esterno della chiesa si è svolta senza la statua di San Pietro, solo con la reliquia della mano portata dal vescovo.
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