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SANITA’

“Servizi sociosanitari da ripensare. Quali sono le prospettive per Adria?"

L'intervento di Daniele Ceccarello: "Altri due medici di base trasferiti, servizi Ulss spostati. Quale futuro per il Bassopolesine?"

“Servizi sociosanitari da ripensare. Quali sono le prospettive per Adria?"

L’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus è quasi del tutto superata, a questo punto si impone una riflessione sul sistema sanitario locale. Sulla questione interviene Daniele Ceccarello esponente di spicco di Fratelli d’Italia.

“Al di là dell’indiscutibile impegno profuso da tutto il personale sanitario – esordisce – è legittimo chiedersi quanto sia forte il nostro sistema sanitario locale, alla luce di recenti e ripetuti interventi di razionalizzazione che hanno perseguito soprattutto finalità di tipo economico, ma con esiti negativi”.

E ancora: “Quanto e dove le persone abbiano trovato una risposta di salute in questo momento di crisi. Si sa, infatti, che gli accessi al pronto soccorso sono calati drasticamente anche se, suppongo, che patologie acute, come ictus o infarto miocardico, non siano diminuite o che malattie croniche, come diabete o morbo di Alzheimer, abbiano continuato la loro progressione devastante. Non è neanche legittimo attendersi che le persone affette da un disturbo da dipendenza, come sostanze stupefacenti o gioco, rimasti senza sostegno, abbiano cambiato i loro comportamenti nocivi”.

A questo punto Ceccarello si chiede “quale sia stata la ricaduta della pandemia Covid-19 sull’assistenza sanitaria nel Bassopolesine, un’assistenza già pesantemente ridimensionata rispetto al resto del Veneto, per una provincia classificata dall'Istat con i redditi più bassi e l’indice di vecchiaia più alto della Regione. Viene da chiedersi che cosa sia successo a tutte le persone che, affette da patologia cronica, non hanno cercato una risposta nell’ospedale adriese”.

A questo punto prosegue ricordando che “la realizzazione del nuovo pronto soccorso o il completamento operativo della palazzina dei servizi sembrano ancora lontani pertanto sono legittimi molti dubbi sul futuro sociosanitario del territorio e del Distretto 2, della medicina integrata e dei tempi d’attesa per le visite specialistiche ambulatoriali. Nei giorni scorsi – aggiunge Ceccarello - si è appreso dello spostamento, si spera temporaneo, di due medici dal Distretto 2 di Adria ad altre sedi operative dell’Aulss 5. Chi porta avanti il loro lavoro? Che cosa ne è dell’attività di monitoraggio e di supervisione delle Case di riposo che ricade in capo all’Aulss 5? Quali sono le prospettive future per l’assistenza dei pazienti con disagio mentale, in vista del trasferimento del servizio psichiatrico da Adria a Rovigo? Nulla si sa riguardo al destino delle ipotesi sviluppate, in tempi ormai remoti, sull’uso di Corte Guazzo, struttura per la quale si pensava ad attività territoriali nell’ambito sociosanitario. Cosa ne pensano la politica, le associazioni, i portatori d’interesse e i cittadini? Personalmente – osserva l’esponente FdI – ritengo che molte risposte a queste domande vadano ricercate in un adeguato funzionamento delle strutture territoriali coordinate all’interno del Distretto 2, il quale, va ricordato, ha una sua autonomia gestionale e un proprio budget che devono essere orientati nel soddisfare le domande di salute di una popolazione che vive in un contesto geografico peculiare che richiede un’attenzione particolare, come ricordato nello Statuto della Regione”.

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