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DEGRADO

Un topo morto nella fontana

Zona frequentata dai bambini: la presenza di sorci evidenzia un problema igienico/sanitario

Un topo morto nella fontana

Nello stesso giorno in cui l’amministrazione comunale è impegnata in un importante convegno dal titolo ambizioso “D come destinazione – Un percorso di sviluppo turistico condiviso tra natura cultura e gusto” nei Giardini Zen, a qualche decina di metri, in un’altra area verde pubblica tra le più frequentate, i Giardini Scarpari, si registra una situazione di inspiegabile e inaccettabile incuria. Addirittura un topo morto nella fontana.

Certamente non è un bel biglietto da visita sia per quanti vengono a visitare la città da fuori, sia per le tante persone, soprattutto bambini, che ogni giorno frequentano quell’area verde. Oltretutto la presenza di topi crea un serio problema di sicurezza igienico/sanitaria.

Certamente non è questa la destinazione turistica che si prefigge l’amministrazione civica. Certamente c’è una situazione di degrado generalizzato in città e nelle frazioni al quale ancora non si sa bene come far fronte. La recente approvazione del regolamento sul decoro urbano, tanto pomposamente sbandierato, ancora non sembra avere la forza di invertire la tendenza. Anche se non sarà un regolamento in più che potrà segnare una svolta, visto che strumenti amministrativi c’erano anche prima.

Una parte importante di responsabilità per il diffuso degrado è senza dubbio da attribuire al malcostume e alla maleducazione di tanti cittadini, a cominciare dall’abbandono dei rifiuti. Emblematico quanto si vede dalle foto scattare ai Giardini Zen, dove il caso del topo è solo l’aspetto più eclatante. Così è a dir poco inspiegabile vedere una bottiglietta di acqua a terra, per di più a ridosso del cestino, mentre il cestino non è pieno, quindi in grado di contenere anche quella bottiglietta. Così pure è inspiegabile vedere una mascherina abbandonata a terra, una di quelle che in questo periodo tutti devono portare per difendersi dal possibile contagio Covid-19. Anche le bici non sono ammesse all’interno del parco, eppure qualcuno vi entra. Così c’è chi si “diverte” a lasciare la scia lungo i sentieri di ghiaia.

L’indignazione dilaga sui social. Commenta Alessandro con evidente tono ironico: “Molto decorosi i giardini Scarpari, un elegante biglietto da visita per chi giunge nella nostra città”. Aggiunge Mimma: “Che vergogna, era una cittadina così carina. Peccato”. Da parte sua Antonella pone l’accento sulla maleducazione. “La gente – dice - è poco rispettosa e soprattutto maleducata. La città è di tutti. Ci viviamo tutti. Basterebbe poco per tenerla pulita. Gente incivile”.

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