Cerca

PALAZZO TASSONI

La dirigente fa causa al Comune

Contesta quello che è stato definito “il nuovo assetto organizzativo macro-strutturale dell’ente”

La dirigente fa causa al Comune

Una dirigente del Comune fa causa allo stesso comune contestando quello che è stato definito “il nuovo assetto organizzativo macro-strutturale dell’ente”. Così l’amministrazione comunale è costretta a difendersi ed ha affidando l’incarico a uno studio legale esterno, all’avvocato Maria Luisa Miazzi del Foro di Padova, con un impegno di spesa di 2.500 euro. Secondo quanto si apprende dalla delibera di conferimento dell’incarico legale “una dipendente comunale, tramite il proprio legale di fiducia, ha paventato la possibilità di promuovere, nei confronti del Comune di Adria, in tempi celeri, ricorso avanti al giudice del lavoro per la tutela dei diritti asseritamente lesi e pregiudicati dalle scelte organizzative svolte dall’ente”. Per difendersi da tali contestazioni “è richiesto – si legge in delibera - l’apporto di specifiche conoscenze e qualificata professionalità, mentre il Comune è attualmente privo di una struttura civica deputata all’attività di patrocinio legale e di professionalità interne iscritte all’ordine forense che, pertanto, trovasi nell’impossibilità oggettiva di avvalersi di professionalità interne per la difesa in giudizio”.

La decisione del comune solleva non poche perplessità da parte di Direl, sindacato dirigenti degli enti locali, che già in estate aveva contestato la riorganizzazione. E si domanda: “Perché un incarico di difesa legale se pensano di aver fatto tutto in regola? Hanno bisogno di un avvocato per rispondere alle semplici e legittime domande di un sindacato? Il segretario è consulente legale dell'ente e ha espresso tutti i pareri di regolarità tecnica amministrativa e di legittimità degli atti, non ha risposte da fornire alla giunta? E i consiglieri comunali non hanno domande a riguardo?”.

L’unico consigliere comunale finora intervenuto sulla questione è il capogruppo dem Sandro Gino Spinello, il quale da un lato parla di “spostamenti interni per fini punitivi”; dall’altro, pur riconoscendo la prestigiosa professionalità dello studio Miazzi, esperta di diritto del lavoro, ritiene che il Comune poteva risparmiare risorse viste le competenze interne di alta qualificazione acquisite di recente, quindi l’incarico esterno è ingiustificato”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400