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ADRIA

Quelle foto “pennellate” di luce

Suggestive immagini di natura morta accanto a medicine “servite” nel piatto o nel bicchiere

Quelle foto “pennellate” di luce

Donata Previato a fianco di una delle sue opere

Suggestive immagini di natura morta accanto a medicine “servite” nel piatto o nel bicchiere

Tutte le mostre che il Fotoclub allestisce da oltre due anni nel bar trattoria la Salsiccia sono degne di nota, per l’alto valore artistico/culturale delle foto e spesso per i messaggi che quelle immagini trasmettono. Senza dimenticare la professionalità, la passione e l’impegno degli artisti che espongono: amatoriali nel senso più profondo e nobile del termine, ovvero che amano profondamente scattare le foto, immortalare l’attimo, cercare lo scoop. Tuttavia, come in ogni altro campo, c’è sempre qualcosa che lascia il segno di più altri. Così è per l’esposizione "Luce pittorica" di Donata Previato, ormai arrivata agli sgoccioli: infatti chiuderà giovedì prossimo 12 novembre. La mostra è aperta tutti i giorni, tranne la domenica perché giorno di riposo, dalle 6 alle 18, si accede gratuitamente, area di servizio carburanti Adria-Bottrighe.

Molteplici sono i motivi che portano a dire che questa mostra trasmette qualcosa in più. Innanzitutto l’originalità della tecnica, certamente nota agli esperti, molto meno al grande pubblico. “Si lavora in un ambiente completamente buio e si utilizza una lunga esposizione – spiega Donata – Quindi ‘pennelliamo’ di luce radente gli oggetti da fotografare: questi ‘emergono dal buio’ e per effetto della diversa azione il risultato è immancabilmente una sorpresa che affascina”.

E ancora: "Modulare la luce – prosegue l’artista - permette di esaltare le qualità plastiche dei soggetti rappresentati e dare tridimensionalità a quei particolari che rendono più interessante la composizione. Questa tecnica può ricreare quelle suggestioni tipiche della pittura fiamminga e caravaggesca".

Un altro aspetto di particolarità sono gli oggetti che Previato punta ad esaltare. In gran parte sono frutti della terra per quelle composizioni che normalmente, sia pur impropriamente, vengono definite "natura morta". Ma accanto a queste che creano una particolare armonia in pieno spirito caravaggesco, ci sono alcune immagini che hanno il sapore di un pugno nello stomaco: medicine servite sul piatto come pranzo o nel bicchiere per bere. Perché? Lungo il percorso della mostra non c’è alcuna spiegazione. Donata Previato preferisce che ognuno trovi la risposta che preferisce: quella che lo coinvolge di più, quella che meglio risponde al proprio senso di vita. Un senso che sta tra la natura “naturale” e la natura trasformata dall’uomo ma che non è più "natura". E’ una provocazione per l’essere umano: restare legato alla natura o essere sempre più artificiale.

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