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ADRIA

"Non dimenticare i nuovi poveri da Coronavirus"

L'appello di Gessica Ferrari

Partito Democratico, l'analisi dopo il voto

Gessica Ferrari, esponente del Pd adriese

E’ aumentato del 40% il fabbisogno erogato dal Comune per far fronte alle situazioni familiari più difficili a seguito delle conseguenze economiche provocate dal Coronavirus. A fronte dei 17mila erogati dal Comune nei primi dieci mesi del 2019, nello stesso periodo dell’anno in corso si è arrivati a quasi 25mila.

Nel periodo marzo-aprile-maggio 2020, ovvero nei tre mesi successivi all'emergenza più grave della pandemia, l’ufficio comunale ai servizi sociali ha evaso 107 richieste di sostegno economico straordinario a fronte delle 80 liquidate un anno fa. E’ questo il quadro della situazione, fornito dall’assessore Sandra Moda, sul quale si è concentrata una recente analisi del direttivo dem.

"I dati forniti dall'assessorato alle Politiche sociali - spiega Gessica Ferrari - fotografano un quadro socio economico della nostro territorio comunale molto preoccupante, dove le esternalità negative provocate dalla pandemia hanno generato povertà nuove che si aggiungono a povertà preesisti. A partire da marzo 2020, ovvero durante la prima ondata dell'infezione, le domande di aiuto riguardavano sia bisogni di prima necessità, come alimenti e farmaci, sia contributi economici per far fronte al pagamento di affitti, bollette e utenze".

E ancora: "Il costante monitoraggio dei servizi sociali ha evidenziato che gli strascichi del virus non hanno inciso pesantemente solo in termini economici sulla nostra città, già inserita in un territorio fragile a causa della persistente carenza di lavoro, ma hanno lasciato un forte senso di insicurezza fra la popolazione, soprattutto quella che ha sempre vissuto di contratti precari e che non sono stati rinnovati a causa della forzata chiusura delle attività".

"Gli aiuti economici erogati, in particolare i buoni spesa, permettono di rendere meno drammatico il superamento di questa fase di recessione economica e di alleviare gli effetti di questo disagio, in modo da evitare un esponenziale innalzamento della working poor, ovvero di quei lavoratori che percepiscono salari troppo bassi per sostenere il costo della vita e che sono costantemente a rischio di perdere il posto di lavoro".

Secondo l’esponente Pd "le azioni adottate dagli enti locali di contrasto alla povertà, da sole, non bastano a superare il crescente divario economico che, a lungo termine, favorisce il conflitto sociale e la diffusione di un sentimento di ribellione fra le categorie più colpite".

Una situazione che rispecchia quanto emerso dal recente documento nazionale della Caritas sulla povertà. "Il quadro 2020 - prosegue Ferrari - dimostra quanto gli effetti economici negativi scatenati dalla pandemia abbiano inciso sulla popolazione e soprattutto abbiano generato nuove criticità e nuove emergenze sociali. L'incidenza dei ‘nuovi poveri’ è passata dal 31% dell'anno 2019 al 45% nel 2020 e metà di coloro che si rivolgono ai centri di volontariato o ai servizi sociali del Comune, lo fanno per la prima volta nella loro vita, per chiedere un aiuto concreto di tipo alimentare ma anche di sostegno economico per affrontare le spese correnti della famiglia".

Ferrari conclude con un allarme: "Una recessione è il terreno più fertile per alimentare tensioni sociali soprattutto fra gli ultimi e i penultimi".

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