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ADRIA

Noi non apriamo: "Non vogliamo multe a noi o ai clienti"

I problemi ci sono e servono aiuti, ma gli esercenti cittadini non ritengono che la strada giusta sia violare le regole

"Comprendiamo le motivazioni della protesta, la situazione è drammatica e proprio per questo non ce la sentiamo di aderire sia per rischiare multe che non ci possiamo permettere, sia per non mettere in difficoltà i clienti che anche loro rischiano sanzioni: chiediamo tuttavia che al più presto, immediatamente, si prendano provvedimenti concreti per farci lavorare".

E' questo il grido di disperazione che arriva dai baristi adriesi. Oggi, venerdì 15 gennaio, è il giorno della protesta nazionale che si basa sulla sfida di restare aperti, violando deliberatamente le misure restrittive governative anti Covid-19. Gli esercenti adriesi non vi aderiscono e proseguono la loro attività limitata all’asporto e agli orari consentiti. In questo modo è stato raccolto l’invito alla prudenza lanciato dall’ex sindaco Massimo Barbujani.

"Molti mi hanno chiesto che cosa fare – riferisce Bobo – Li ho invitati alla prudenza perché un’eventuale sanzione ricade su di loro e i loro clienti. La rabbia è tanta, la tensione altissima, ma non bisogna rischiare di peggiorare la propria situazione personale e aziendale con la conseguenza di azioni legali che poi non si sa come andranno a finire. Ho suggerito – prosegue Barbujani – di esporre un cartello con le ragioni della protesta, ma non andare oltre le regole". Appello raccolto. Va segnalato, tuttavia, che pochissimi sono quelli che accettato di parlare, mentre tanti locali sono rimasti completamente chiusi.

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