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ADRIA

Fotoclub: emozioni e cultura in ogni scatto

Da Venezia deserta ai misteri del Myanmar, dal Delta alle maschere come messaggio di speranza

Fotoclub: emozioni e cultura in ogni scatto

Da Venezia deserta ai misteri del Myanmar, dal Delta alle maschere come messaggio di speranza

Il Coronavirus non ha fermato l’attività del Fotoclub di Adria, anche se le iniziative si sono svolte in videoconferenza. Lockdown e ristrettezze hanno portato a sfruttare di più e meglio le moderne tecnologie che sicuramente saranno usate anche in futuro, tuttavia non potranno mai sostituire il piacere dell’incontro tra persone, la stretta di mano, l’abbraccio, il parlarsi faccia a faccia. Intanto, si deve fare di necessità virtù per non restare isolati in casa. Particolarmente interessante l’incontro di qualche sera fa tra soci, nel quale ognuno ha presentato e commentato proprie foto soffermandosi non solo sugli aspetti artistici, ma anche sulle motivazioni emozionali e culturali che stanno dietro a ogni singolo scatto.

"I soci - sottolinea il presidente Michele Stoppa - hanno partecipato con una dozzina di foto ciascuno illustrando al monitor del computer le caratteristiche tecniche e le motivazioni dello scatto. E’ stata un’esperienza molto formativa e che ha rafforzato il senso di appartenenza all’associazione che è luogo di confronto e crescita professionale, oltre che scambio di esperienze".

Gianfranco Cordella, past president, ha mostrato foto di un viaggio in Myanmar: monaci, templi dorati ma anche il lavaggio di panni e stoviglie in acque stagnanti; mandrie di bovini che attraversano una piana disseminata di templi al tramonto; colorati mercati rionali con alimenti di ogni genere. Giuliano Giribuola ha presentato, in un rigoroso bianco e nero, foto di street art realizzate per lo più a Venezia. Tra queste, le esibizioni di una compagnia di atleti su trampoli elastici sul piazzale della stazione ferroviaria Santa Lucia. Sempre a Venezia Alessandro Claudio ha ambientato i propri scatti di calli e ponti. Nella città della Serenissima anche Sante Crepaldi che ha presentato alcune immagini ambientate in una Venezia deserta durante il lockdown, poi alcune foto dedicate al Delta del Po.

Da parte sua, Luigino Rosa ha commentato la distribuzione di foraggio ai cervi nel Bosco della Mesola, lo scorso inverno, affamati per le condizioni climatiche avverse. Michele Stoppa ha presentato i ritratti delle figlie Benedetta e Giulia realizzati nell’attrezzata sala posa del club. Fabio Bello ha partecipato con foto naturalistiche e di un proprio viaggio in Abruzzo. Roberta Laurenti si è impegnata in foto che ritraggono persone per lo più nel loro ambiente di lavoro. Donata Previato, vicepresidente del club, questa volta ha presentato alcuni scatti, anche di foto natura, realizzati con una nuova macchina fotografica ricevendo complimenti e consigli. Una nota di speranza è venuta dalle foto di Maria Grazia Turella che ha riproposto le variopinte maschere del carnevale veneziano.

La serata si è conclusa dando appuntamento ai soci fra tre settimane. Nel frattempo il presidente Stoppa ha invitato alla partecipazione alla serate in streaming che propongono "foto di autori di livello nazionale e internazionale al fine di essere sempre sollecitati da immagini ed interventi, autentici corsi di fotografia".

Visto il particolare momento storico che costringe a comprimere le attività dell’associazione, il presidente ha annunciato che è stata ridotta del 50% la quota associativa per l’anno 2021, in attesa di riprendere nella normalità con incontri aperti al pubblico, mostre, uscite e corsi. Per informazioni sulle modalità di adesione, contattare il Fotoclub attraverso la pagina Fb o il sito web.

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