Cerca

IL CASO A ADRIA

Cancellata la (ennesima) scritta fascista

E’ stata completamente rimossa la scritta “W il duce” di chiara apologia al fascismo apparsa su una tomba di famiglia nel cimitero di Bottrighe

Vandali a cimitero, imbrattato il muro inneggiando al Duce

E’ stata completamente rimossa la scritta “W il duce” di chiara apologia al fascismo apparsa su una tomba di famiglia nel cimitero di Bottrighe. “L'amministrazione comunale – fa sapere il sindaco Omar Barbierato - è intervenuta tempestivamente segnalando alle forze dell'ordine il vile gesto compiuto nel cimitero di Bottrighe. Una volta effettuati i rilievi del caso la scritta è stata prima coperta e poi rimossa dai proprietari della tomba familiare”.

Quindi aggiunge una breve riflessione: “Una risposta decisa e tempestiva che vuole essere un segnale di fermezza e intransigenza verso chi inneggia a tragici personaggi del passato. Usare le bombolette in luoghi pubblici è vandalismo, imbrattare le tombe è sacrilegio, fare apologia del fascismo è offesa alla democrazia. Tuttavia oltre alla doverosa repressione è necessaria anche la consapevolezza che occorre contrastare questi fenomeni con azioni continue che permettano di ricordare perennemente la storia del Novecento e delle tragedie che i regimi totalitari hanno provocato”.

Ieri l’immediata, netta e ferma la condanna del Partito democratico con Niccolò Bellini, membro del direttivo del circolo dem, il primo a scoprire l’atto vandalico e a renderlo pubblico. Oggi sulla vicenda interviene anche l’Anpi.

“Proprio venerdì scorso – ricorda Eugenio Migliorini – abbiamo promosso un’iniziativa pubblica allestendo un banchetto in largo Mazzini nell’ambito di ‘Adria d’estate’, pertanto ringraziamo ancora una volta Adriashopping per l’ospitalità. La nostra presenza ha avuto due significati principali: primo incontrare la cittadinanza e avvicinare i giovani alla nostra associazione, in secondo luogo mostrare e mettere a disposizione alcuni libri anche di storia locale su che cosa è stato l’antifascismo, la Resistenza e la Liberazione. Allora, nel condannare con la massima fermezza quello che è successo nel cimitero di Bottrighe, non voglio neppure citare quelle parole per non dare ulteriore risonanza mediatica, dobbiamo dire prima di tutto che i tristi autori di quel gesto non conoscono la storia. Non conoscono le morti, le sofferenze, i drammi provocati dal fascismo”.

E ancora: “Non conoscono la storia di Bottrighe e il tributo di sangue che ha versato per conquistare la libertà. Non conoscono Tersilio Crivellari, Arduino Bizzarro, Mansueto Marchiori: si facciamo qualche domanda quando leggono questi nomi sui cartelli stradali e perché a loro sono state intitolate delle strade o piazze. O si informino dai figli di qualcuna di quelle mamme lavoratrici che andarono a protestate sotto il balcone dell’allora podestà Carlo Salvagnini e furono bastonate: chiedevano soltanto qualche soldo in più per dare da mangiare ai propri figli”.

A questo punto Migliorini evidenzia che “episodi di questo tipo non vanno sottovalutati. Altre scritte di apologia al fascismo sono apparse in città anche a gennaio. Tutto questo perché è in atto un processo di revisionismo storico che tende a mettere sullo stesso piano carnefici e vittime. Non potremo mai accettare una cosa del genere - conclude – Come Anpi continueremo a difendere e diffondere i valori della Resistenza che sono alla base della nostra Costituzione”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400