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Fondazione Mecenati nel caos

Riconosciuta l’incompatibilità nel doppio ruolo di presidente/consigliere comunale, come segnalato da Spinello

Fondazione Mecenati nel caos

Riconosciuta l’incompatibilità nel doppio ruolo di presidente/consigliere comunale come segnalato da Spinello

Fondazione Mecenati nel caos: la presidente Graziella Bovolenta si è autosospesa dall’incarico. La decisione è stata presa dopo aver ricevuto la comunicazione Anac, Autorità nazionale anticorruzione, della sua ineleggibilità in quanto consigliere comunale, con conseguente annullamento della sua nomina e invalidazione degli atti. Bovolenta si chiusa nel silenzio.

Il nuovo cda è stato nominato dal sindaco Omar Barbierato nell’aprile scorso e risulta formato, oltre a Bovolenta, da Elena Bonazzi vicepresidente, Marino Beltramini, Luca Bellan e Delfina Cosetta Pellegrini, mentre l’incarico di segretario è stato affidato ad Alberto Nonnato.

Già allora si era partiti con il piede sbagliato perché Barbierato aveva nominato Cristiano Roccato, nonostante la segnalazione arrivata dal capogruppo dem Sandro Gino Spinello, contro le norme statutarie, in quanto Roccato non aveva più la residenza ad Adria. Allora Barbierato aveva rimediato provvedendo alla surroga con Bellan.

Lo stesso Spinello aveva segnalato l’incompatibilità della Bovolenta nel fare la presidente, in quanto consigliere comunale. Così l’ex sindaco si è rivolto all’Anac. “Confermo - ha dichiarato ieri - di aver inoltrato il 23 aprile scorso la segnalazione all’Autorità anticorruzione per il fatto che la professoressa Bovolenta è stata eletta presidente della fondazione Mecenati mentre continuava a svolgere le funzioni di consigliera comunale. Mi sono rivolto ad Anac dopo che avevo segnalato la violazione della norma sia attraverso la stampa che per mail pec al segretario generale del comune. Tutto però è rimasto lettera morta. Confermo anche che in data 14 ottobre mi è stato notificato l’atto del consiglio di Anac in cui vengono confermate le mie convinzioni. Mi fermo qui - aggiunge - per il momento non voglio fare altre dichiarazioni”.

La delibera Anac 691 del 13 ottobre scorso stabilisce “l’inconferibilità dell’incarico di presidente del cda della fondazione Mecenati (nell’atto i nomi sono coperti da omissis, nda) attribuito a Graziella Bovolenta a tutt’oggi anche componente del consiglio comunale di Adria”.

Pertanto ordina di “rimettere al Rpct dell’ente conferente (ovvero, al responsabile per la prevenzione alla corruzione e alla trasparenza, quindi il segretario comunale Gianluigi Rossetti, nda) la valutazione dell’elemento soggettivo in capo all’organo conferente, tenendo conto delle peculiarità del caso”.

Lo stesso segretario comunale ha il compito di “comunicare al soggetto cui è conferito l’incarico la causa di inconferibilità e la conseguente nullità dell’atto di conferimento dell’incarico e del relativo contratto e fornire ausilio all’ente nell’adozione dei provvedimenti conseguenti; curare, all’interno dell’amministrazione, il rispetto delle disposizione di cui all’art 20 del d.lgs 39/2013 (ovvero ‘Dichiarazione sulla insussistenza di cause di inconferibilità o incompatibilità’, nda) ivi compreso il comma 5 della norma (che recita: “Ferma restando ogni altra responsabilità, la dichiarazione mendace, accertata dalla stessa amministrazione, nel rispetto del diritto di difesa e del contraddittorio dell'interessato, comporta l’inconferibilità di qualsivoglia incarico di cui al presente decreto per un periodo di 5 anni, nda)”.

A questo punto l’Anac si sofferma su eventuali sanzioni come previste dall’articolo 18 del d.lgs 39-2013. “Il procedimento - scrive l’Agenzia - deve essere avviato nei confronti di tutti coloro che, alla data del conferimento dell’incarico, erano componenti dell’organo conferente, ivi inclusi i componenti medio tempore cessati dalla carica”.

Oltre a citare altre prescrizioni normative, l’Anac ricorda che “il responsabile comunale dell’anticorruzione è tenuto a comunicare alla stessa Anac i provvedimenti adottati in esecuzione di quanto sopra”.

Prima di arrivare a questa deliberazione, il 16 giugno scorso l’Anac aveva comunicato al sindaco, al segretario e a Bovolenta l’avvio di un procedimento di vigilanza. Il Comune aveva risposto sostenendo la tesi che “la fondazione è un ente morale dotato di personalità giuridica e senza scopo di lucro, sebbene costituita per impulso del comune per garantire una gestione efficace e agevole del lascito testamentario”.

Insieme ad altre considerazioni sulla natura giudica della fondazione e dei suoi rapporti con il comune, il segretario comunale concludeva la sua risposta “ritenendo sufficiente l’applicazione, da parte di Bovolenta, dell’istituto dell’astensione, nell’ipotesi in cui venissero portate alla discussione del consiglio comunale eventuali questioni inerenti la fondazione”. Una tesi non avvallata dall’Anac. Adesso il comune o la stessa Bovolenta hanno la possibilità di fare ricorso rivolgendosi al Tar del Lazio.

Al di là della controversia giuridica, resta il problema politico di una nomina che fin da subito è apparsa un’incomprensibile forzatura da parte del sindaco Barbierato.

L’assenza di Bovolenta domenica scorsa all’inaugurazione dell’auditorium Mecenati è stato un segnale ben preciso: per la fondazione c’erano Bonazzi e Beltramini.

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