VOCE
ADRIA
08.12.2021 - 19:55
La sua assenza in aula, insieme a quella di Rossetti, ha reso impossibile chiarire i passaggi chiave
Se la discussione in consiglio comunale, sul caos venutosi a creare nella fondazione Mecenati a seguito della delibera Anac, doveva chiarire la situazione, si può ben dire che ha chiarito ben poco. Anzi ha contribuito a creare maggior confusione. Subito si è partiti con un colpo di scena: la discussione doveva avvenire in seduta segreta come aveva deciso il civico consesso nella seduta del 22 novembre scorso, poi si era fatto tardi e l’argomento era stato rinviato. Inspiegabilmente questo non è stato riportato nell’odg del 6 dicembre. Comunque prima di aprire la discussione sulla mozione presentata dai gruppi di minoranza, il presidente Francesco Bisco ha chiesto un parere al segretario Antonella Mariani, la quale ha dichiarato che l’argomento poteva essere discusso in seduta pubblica. A quel punto era necessario procedere con un voto perché il consiglio comunale del 22 novembre aveva votato (a favore i gruppi civici, contraria tutta la minoranza) per la seduta segreta.
Invece Bisco ha aperto la discussione incurante del sopruso istituzionale che sta provocando. Un altro colpo di scena, che a lunghi tratti ha condizionato il dibattito, è avvenuto qualche ora prima dell’adunanza: infatti il sindaco Omar Barbierato nella stessa giornata ha emesso l’avviso, ora nel sito web del comune, per le candidature per ricoprire il posto lasciato libero da Graziella Bovolenta. Il bando si presenta come una normalissima sostituzione, ignorando completamente tutto quello che è successo nelle scorse settimane. In particolare nessun riferimento alla delibera Anac. Ancora più grave che il sindaco parli di dimissioni di Bovolenta prima da presidente poi da membro del cda. “Dimissioni – come ha più volte spiegato Lamberto Cavallari – che non hanno alcun valore, perché l’Anac ha dichiarato Bovolenta decaduta per ineleggibilità in quanto ricopre ed ha continuato a ricoprire l’incarico di consigliere comunale. Quindi uno non può dimettersi da un incarico che non ha”. Il sindaco ha ignorato tutto ciò ed ha messo la data del 15 dicembre quale termine ultimo per presentare le candidature. Successivamente procederà con la nomina ma dovrà rispettare i tempi imposti dall’Anac che per tre mesi gli ha inibito di fare nomine, ovvero nell’espressione calcistica fatta da Cavallari “Barbierato ha subito un cartellino rosso”. Qualora il sindaco procedesse con la nomina, è facile immaginare che la minoranza non starà a guardare.
Un colpo di scena è stata l’assenza di Graziella Bovolenta. E’ vero che a Palazzo Tassoni c’è ancora l’impianto di riscaldamento che non funziona adeguatamente e tutti indossavano il cappotto, tuttavia è stata prevista la partecipazione in videoconferenza, quindi poteva essere presente da casa, al caldo. Ha dato chiaramente l’impressione di volersi sottrarre al confronto con il consiglio comunale e l’opinione pubblica. Bovolenta sicuramente poteva chiarire alcuni passaggi chiave che sono rimasti in sospeso. Per esempio sulla documentazione chiesta dall’Anac, questione sollevata da Sandro Gino Spinello, prima della delibera del 13 ottobre, su cui Barbierato è stato molto vago. Ma anche sulle comunicazioni ufficiali intercorse tra la stessa Bovolenta e il sindaco e di entrambi con il segretario comunale Gianluigi Rossetti. Fondamentale sarebbe stata anche la presenza di quest’ultimo, ma attualmente è in ferie e la sua assenza era data per certa. Il segretario Rossetti è anche responsabile dell’anticorruzione del comune ed ha avuto mandato dalla stessa Anac di seguire la fondazione in questa delicata fase.
Alla luce di tutto ciò l’unica cosa certa emersa dalle oltre due ore di dibattito è che senza queste persone è praticamente impossibile fare chiarezza sulla questione. Intanto l’altra sera il cda della fondazione Mecenati al completo e all’unanimità ha affidato l’incarico di segretario a Giulietta Tiengo, a seguito delle improvvise dimissioni di Alberto Nonnato poco dopo che la delibera Anac era diventata di pubblico dominio.
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