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ADRIA

"I civici non vogliono più tornare in presenza"

L'attacco di Spinello: “Emergenza Covid rientrata, ma in questo modo i civici vogliono garantirsi il numero legale”

"I civici non vogliono più tornare in presenza"

Gino Sandro Spinello, ex sindaco e capogruppo del Pd ad Adria

“I civici sono stati chiari: non intendono tornare ai consigli comunali con la presenza fisica di tutti i consiglieri, nonostante l'emergenza Covid sia in larga parte rientrata”: è l’attacco che arriva dal capogruppo dem Sandro Gino Spinello che ha portato la sua contrarietà nella commissione consiliare riunitasi ieri sera.

“Una commissione - sottolinea l’esponente dem - chiamata, sostanzialmente, a ratificare quello che hanno già deciso. Pertanto - incalza Spinello - i consiglieri potranno continuare a presenziare le sedute da casa propria, magari seduti su un comodo divano. L’esperienza ha dimostrato che le riunioni in videoconferenza non funzionano. L’attuale dotazione tecnologica del nostro comune è pesantemente carente. Le sedute da remoto non permettono l'esercizio di importanti prerogative riconosciute a chi è stato eletto, non si tratta solo della salvaguardia del voto segreto. Va sottolineato che tra gli impegni di ogni consigliere eletto c'è anche quello di partecipare ai consigli”.

E ancora: “In questi due anni non è stato certo edificante vedere membri della maggioranza collegati da remoto, con gli schermi quasi sempre oscurati durante la discussione e riaccesi solo quando si trattava di votare. Il pubblico che seguiva da casa non aveva una visione completa di tutti i consiglieri, di tutta l’aula. Inoltre la connessione saltava spesso o risultava difficile sentire l'intervento di chi stava parlando”.

A questo punto secondo Spinello “non è accettabile l'idea che un consiglio comunale possa diventare solo un votificio. Il dibattito politico-istituzionale non può diventare un fatto esclusivamente virtuale, in questo modo si accentua ancor più la distanza tra rappresentanti e rappresentati. In consiglio, come nella vita, bisogna guardarsi in faccia”.

E conclude: “Non nego che la materia va affrontata e regolamentata. Mi auguro che i civici ritirino questa loro proposta, discutiamone e troviamo una modulazione più articolata, più rispettosa delle esigenze di tutti e soprattutto più condivisa possibile. Invece temo che perseguiranno sulla loro strada perché sarà l’unico modo per garantirsi il numero legale”.

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