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ADRIA

Quell'inquietante femminicidio di un secolo fa

Si è parlato di un delitto storico, ai "Giovedì Culturali"

Quell'inquietante femminicidio di un secolo fa

Sono ripresi alla grande i “Giovedì culturali” del Cada dopo la forzata sospensione a causa dell’acuirsi della pandemia. Così Cesare Lorefice ha messo a segno il primo colpo della stagione organizzando in anteprima la presentazione del libro “Efferatamente soppressa da un cinico discepolo di Landru” di Alessandro Ceccotto e Monica Stefani. Il libro è disponibile in Pro loco e nelle librerie adriesi: il ricavato sarà devoluto a una struttura che ospita donne vittime di violenza di genere.

Nel potare il saluto dell’amministrazione comunale, l’assessore Sandra Moda ha ricordato che “l’efferato delitto raccontato nel libro è la storia di un uxoricidio compiuto ad Adria il 18 luglio 1925, ma drammaticamente attuale alla luce della cronaca odierna che lo classificherebbe come femminicidio. Purtroppo - ha sottolineato con profondo dolore e preoccupazione - l’8 ottobre 2019 la nostra città è tristemente tornata alla ribalta della cronaca nera per un altro femminicidio: quello di Giulia Lazzari”.

In memoria di Giulia è stata posizionata una panchina rossa nei Giardini Mazzini.

Entrando nel merito della vicenda narrata dal libro, Monica Stefani ha subito chiarito che “il delitto a cui si riferisce il libro è quello di Anna Vecchi, uccisa dal marito Giovanni Pasquali detto Ugo (Ughetto) nella loro casa di Adria: il corpo senza vita è poi stato fatto a pezzi e ritrovati in diversi momenti nei giorni successivi nelle acque dell’Adige e del Po. Per ultima è stata ritrovata la testa il 3 agosto. I vicini di casa - ha raccontato l’autrice - dichiararono di aver visto Ughetto trasportare per più giorni su e giù con la sua motoretta dei pacchi imprecisati, ma pensarono che si trattasse di cose inerenti il suo lavoro. Invece la coinquilina del piano di sotto dichiarò che da una tubatura del proprio water, comunicante con il piano di sopra, era fuoriuscita dell’acqua sporca di sangue. Infatti Ughetto aveva eseguito lo smembramento della moglie nella vasca da bagno. La cittadinanza adriese restò profondamente turbata e commossa dall’efferatezza del delitto, a cui dettero ampia risonanza tutti i giornali dell’epoca, il comune decretò il lutto cittadino in occasione delle solenni esequie”.

Secondo Monica Stefani particolarmente interessante è “il diario della vittima, Anna Vecchi, un quadernetto dove annotava gli eventi più importanti, in quanto ci fornisce informazioni su luoghi, persone e fatti riguardanti l’ambiente adriese di quegli anni. Si recava spesso al cinema e a teatro, si trovava con le amiche in galleria: un pezzo di storia di Adria”.

Da parte sua Alessandro Ceccotto ha proiettato e commentato le numerose foto e illustrazioni contenute nel libro ed ha chiarito che il titolo si rifà ad un articolo del “Corriere del Polesine”, dove Pasquali venne accostato a Landru, il crudele assassino di Parigi soprannominato Barbablù, uccisore di ben dieci donne, al quale Ceccotto si è ispirato per raccontare questa drammatica vicenda. Inoltre ha rivelato particolari inquietanti sulla casa dei coniugi Pasquali: chi venne ad abitare negli anni successivi dichiarò di aver visto aggirarsi l’ombra di una donna con un cappello a larghe falde: era forse il fantasma di Anna?

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