I mostri del Polesine
ADRIA
31.05.2022 - 11:00
Il consiglio comunale di Adria
“Il bando non è stato pubblicizzato adeguatamente, hanno partecipato pochissime attività”
“Errare è umano, perseverare diventa diabolico”: il capogruppo Sandro Gino Spinello non cede sulla questione dei rimborsi Tari, evidenziando la macroscopica ingiustizia sociale che si è creata nel 2021 e che rischia di ripetersi per l’anno in corso. La sua battaglia portata nell’ultimo consiglio comunale è andata a sbattere, ancora una volta, contro il muro civico perché Barbierato e la sua maggioranza hanno voluto andare avanti per la propria strada senza ascoltare ragioni.
“Hanno presentato richiesta di rimborso, per il 2021, solo 54 attività, quasi tutte del capoluogo - ricorda l’ex sindaco - il bando non è mai stato pubblicizzato adeguatamente. Ai richiedenti è stata rimborsata interamente la tassa dovuta, andando quindi ben oltre i criteri fissati dagli stessi civici. Nonostante ciò il Comune ha utilizzato solo il 27,38% della somma messa a disposizione dallo Stato. Queste richieste sono state presentate da: due o tre studi professionali, due autorimesse, un circolo socio-ricreativo, otto-nove negozi di abbigliamento, calzature, articoli vari, 21 pubblici esercizi su 127 presenti nel territorio comunale, 11 negozi di acconciatura su 62 attività registrate, una parrocchia sulle dodici esistenti”.
A questo punto, Spinello ricorda che “lo Stato, provvidenzialmente, ha stabilito che quanto non speso lo scorso anno potrà essere utilizzato, con gli stessi scopi, per il corrente anno. Il governo Draghi, contrariamente a quanto ha fatto finora dal nostro Comune, ha disposto che le aziende potranno presentare l’istanza anche per gli anni precedenti indipendentemente dal fatto di essere o non essere in regola con i pagamenti pregressi. Il Comune avrà a disposizione per ristornare i propri concittadini 182.830 euro per l’emergenza Covid”.
Nell’ultimo consiglio comunale, a nome del Pd, ha presentato due proposte: qualora rimanessero somme residue, queste dovranno essere ripartite in maniera prioritaria per le aziende che non hanno presentato l’istanza lo scorso anno; le utenze che già hanno avuto la Tari interamente coperta per il 2021, avranno diritto esclusivamente ai rimborsi previsti dai criteri, vale a dire il 30% per chi ha avuto la chiusura, il 20% a chi dimostrerà una diminuzione di reddito.
“I civici, per fuggire alle loro responsabilità - evidenzia l’esponente dem - hanno chiesto il parere del segretario comunale che questa volta è stato ineccepibile: la decisione spetta al Consiglio comunale. Barbierato e i suoi hanno respinto, comunque, queste proposte, che ritengo ragionevoli e di buon senso, andando così in direzione contraria all’equità ed alla giustizia sociale”.
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