Picchia la moglie e mutila il cane

 “Ti taglio la testa e ti strappo il cuore con le mani” è solo una delle frasi pronunciate dall’uomo a processo per maltrattamenti, nei confronti di sua moglie, dalla quale aveva appena avuto un bambino. Una storia di violenza, insulti, minacce e botte andata avanti per diverso tempo, fin quando lei ha detto basta: ha fatto le valigie e insieme al figlio è corsa dalla madre, denunciando suo marito.

Ieri mattina l’udienza a carico dell’uomo, di origine albanese, davanti al giudice Laura Contini, nella quale è stata raccolta la testimonianza della vittima, difesa dall’avvocato Anna Osti. Un incubo iniziato nel 2014, durato circa due anni: “Faceva abuso di cocaina tutti i giorni - ha spiegato la donna - e per qualsiasi motivo mi picchiava. Si faceva con i suoi amici, e quando venivano a casa io ero costretta a chiudermi in camera da letto con il bimbo”. Ad essere ascoltata anche la madre della donna, che ha raccontato che un giorno la figlia  chiamò disperata perché non sapeva cosa fare, dopo che l’uomo aveva tagliato le orecchie del piccolo cucciolo di pitbull che avevano, con delle forbici da cucina. Un episodio che non compare nel capo d’imputazione a carico dell’uomo, ma che è stato comunque raccontato in aula.

Pesanti le accuse a carico dell’imputato: schiaffi, pugni e calci nonché un morso nell’agosto del 2014. Una situazione inaccettabile, in seguito alla quale la donna si tagliò anche i capelli quasi a zero per evitare che l’uomo che avrebbe dovuta amarla continuasse a tirarglieli. E ancora percosse e minacce, come quella di andare via con il figlio, portandolo in Albania. Senza contare le minacce di morte reiterate, sopratutto dopo che la donna aveva deciso di abbandonare il tetto coniugale. L’udienza di ieri è stata rinviata al 30 novembre: occasione in cui saranno sentiti anche alcuni parenti dell’uomo.