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CALTO

Colorante nello scolo Vicinara

Sostanza rossa, i tecnici Arpav e i carabinieri forestali hanno provveduto alla messa in sicurezza

Colorante nello scolo Vicinara

Inquinamento nel comune di Calto, sono ore intense per i tecnici a lavoro e le autorità. Sono in corso a Calto le verifiche dei tecnici Arpav e dei carabinieri forestali sulla messa in sicurezza dello scolo Vicinara da parte del personale del Consorzio di bonifica. Mercoledì 16 infatti, verso le 17, Arpav è stata allertata dai carabinieri forestali di Trecenta per uno sversamento di una sostanza di colore rosso. Subito sono state effettuate le verifiche, tecniche ed analitiche ed è stata identificata la sostanza.

Si tratta di un colorante a base organica con un forte impatto visivo. Anche la causa è stata prontamente individuata: la responsabilità dello sversamento è di un’azienda della zona industriale di Calto, che dovrà provvedere, in tempi rapidi, ad effettuare la bonifica del canale. I controlli di Arpav e delle autorità, nel frattempo, proseguono. Quello che è successo, conferma il poco rispetto per l’ambiente che ci circonda. Sono diversi gli interventi e i controlli effettuati dall’Arpav negli ultimi anni, sempre nel territorio polesano. Il rosso marrone di cui si era colorato un canale di Fratta Polesine, piccolo corso d’acqua che si collega al Canalbianco, nel settembre 2017, dovrebbe essere stato originato da alghe. E’ stata la prima ipotesi, dopo l’allarme lanciato da chi si era preoccupato notando la strana colorazione dello scolo Vespara.

Tra i precedenti aveva destato scalpore anche il caso di Polesella, con diversi pesci rinvenuti morti, a dicembre 2016, nello scolo Saline. Due le ipotesi in quel caso, inquinamento o colpa dei predoni, come aveva riportato il sindaco Leonardo Raito: “Un amico pescatore mi manda le foto del pesce morto. Mi fa terribilmente patire. Mi suggerisce però, vedendo l’acqua, che potrebbe essersi trattato di una tragica battuta di pesca con gli elettrodi. Se così fosse vengano stramaledetti i predoni dei fiumi che li distruggono” scriveva il sindaco sulla vicenda. Arpav era stata informata anche della moria di pesci avvenuta, quindi, nello scolo Saline.

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